Asl Viterbo in smart working: in oltre 200 lo stanno utilizzando. «Benefici per lavoro e famiglie»

La direzione Asl Viterbo
Dal 10 marzo è obbligatorio anche per la pubblica amministrazione con enti e strutture pubbliche che si sono adeguate alla battaglia contro il coronavirus....

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Dal 10 marzo è obbligatorio anche per la pubblica amministrazione con enti e strutture pubbliche che si sono adeguate alla battaglia contro il coronavirus. L’implementazione del lavoro da remoto - il cosiddetto smart working - sta coinvolgendo anche la asl di Viterbo, impegnata in prima linea nella sfida sanitaria che dovrà portare alla sconfitta del virus.


L'emergenza sta anche offrendo concrete possibilità di migliorare la qualità del lavoro agile. L’Azienda sanitaria ha raccolto in pochi giorni oltre 200 richieste (destinate a salire) di attivazione per lo smart working con i dipendenti, che possono continuare la propria attività dalle rispettive abitazioni, senza ingolfare uffici e strutture in un periodo in cui il distanziamento diventa fondamentale.

Tra le diverse attività consentite da remoto, le liquidazioni delle fatture ai fornitori esterni e quelle che riguardano le graduatorie, l’organizzazione dei concorsi straordinari che in queste ore stanno coinvolgendo la Asl tra l’assunzione di nuovi medici e infermieri; la creazione delle varie unità di crisi impegnate a fronteggiare la guerra contro il Covid-19.

La procedura per attivare il lavoro da remoto è stata resa snella e dopo qualche giorno il servizio viene garantito con una certa velocità. «In questo momento bisogna saper cogliere gli aspetti positivi – spiega il dottor Vincenzo Romeo, dirigente Unità operativa risorse umane Asl , che insieme al direttore Rocco Doganiero ha seguito l’attivazione – e per le aziende sanitarie il lavoro in queste settimane si è moltiplicato. Preservando le indicazioni per la sicurezza sanitara, ci siamo messi al lavoro per potenziare lo smart working che va assolutamente differenziato dal telelavoro».



Con lo smart working, per lavorare da casa, al dipendente basta avere un pc e una connessione internet adeguata; il resto lo fa la Asl. «Con il servizio informatico abbiamo dotato i dipendenti di una password con la quale possono collegarsi sul computer aziendale da quello di casa – dice Romeo – si può lavorare avendo una flessibilità di orarioe, conciliando il lavoro con la gestione della famiglia. E con un vantaggio economico visto che per i dipendenti dalla provincia c'è un risparmio economico sulle spese di viaggio».

Lavorare da casa però non vuole dire stare davanti al computer un’ora, e per il resto a fare altro. «Con i nostri dipendenti siamo molto esigenti – fanno sapere dalla Asl – chi sta a casa ha orari più flessibili ma deve garantire il normale orario di lavoro di ufficio, anzi spesso lo coinvolgiamo anche oltre come capitato per le emergenze di queste settimane, anche il sabato e nei giorni festivi. Questo progetto, anche una volta passata l’emergenza, potrà dare servizi sempre più efficienti e migliore organizzazione che giova a tutti».

AI LETTORI
Questa notizia, come altre già pubblicate in questi giorni, potreste trovarla “copiata” in alcuni siti di nformazioine della provincia, senza che venga citata la fonte di provenienza.

Ce ne scusiamo, nostro malgrado, con gli interessati e con i lettori. Soprattutto con i tantissimi che, usufruendo dei servizi a pagamento del nostro sito, dimostrano di apprezzare il lavoro della testata in questi giorni particolarmente problematici, anche per chi cerca di fornire un’informazione qualificata.
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Il Messaggero