Arsenico, luci e ombre dalle analisi effettuate da Accademia Kronos in cinque comuni. Non tutti i valori sono nella norma, ma il punto è che i dearsenificatori «senza attente...
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Gli ultimi due elementi al centro delle analisi. Vanno bene i valori riscontrati a Capranica, a Ronciglione invece dipende dai punti: okay a Chianello, ma non in via Sangallo, dove l’arsenico è a 23 microgrammi per litro. «Male a Vetralla – dicono dall’associazione - dove nella fontanella al centro del paese, priva della scritta acqua non potabile, si sono riscontrati valori di arsenico di gran lunga superiori al limite massimo (22)». A San Martino al Cimino nella fontana pubblica «con una targhetta in ottone in cui c’è scritto acqua potabile, l’arsenico è molto alto (33)». Caso a parte Sutri: «Le analisi vanno rifatte perché i valori sono risultati esagerati, sicuramente a causa di qualche momentanea contaminazione».
Dove si supera il limite consentito, pari a 10, intanto arrivano altre sentenze favorevoli ai cittadini «che hanno fatto causa contro Talete e Comuni. Fra questi anche Ronciglione – spiega Raimondo Chiricozzi del Comitato acqua potabile - che distribuisce ancora acqua con arsenico e microcistine dell’alga rossa. Il diritto all’acqua potabile è stato ancora una volta sancito dai giudici di pace di Viterbo, altrimenti deve essere pagata il 50 per cento in meno».
Sul tema interviene anche Solidarietà cittadina, sempre molto attenta sull’emergenza arsenico: «Se il sindaco Leonardo Michelini continua a comportandosi come i suoi predecessori, crediamo che non resterebbe altra via dignitosa se non quella di dimettersi». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero