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“Qui? È tutto gagliardo”. Andrea Cenci è un ragazzo che le barriere è abituato ad abbatterle. Che siano fisiche o mentali, non importa. Era il 2017 quando la notizia della sua assunzione all’Amaris Caffè nel centro storico di Viterbo fece il giro d’Italia. Fu quello il primo lavoro retribuito della sua vita. Da allora di strada questo 32enne con sindrome di Down ne ha macinata parecchia: ha fatto il pasticcere, si è dilettato a sfilare come modello. “Ma faccio anche il fotografo, vado in moto e mi piace tanto praticare sport”, dice mentre sfoggia fiero la sua nuova divisa.
Eh già, perché Andrea ha rotto l’ennesimo tabù: è stato assunto al McDonald’s di via Garbini. Da tre giorni veste i panni del fast food più famoso del mondo con fierezza. “Mi diverto, mica è faticoso lavorare qui”, afferma.
Anche domani, festa dei lavoratori, sarà di turno la mattina. Perché per lui lavorare al Mc è come una festa: “Sono contento. Mi trovo molto bene”. Per ora, come per ogni altro neo-assunto, contratto a tempo determinato di tre mesi. La prospettiva però, se si ambienterà bene (e i presupposti ci sono tutti), è quella del tempo indeterminato: “Io spero di stare qui sempre”, ammette.
I due Mc di Viterbo, il cui licenziatario è Massimiliano Lupica, non sono nuovi a simili iniziative di inclusione: già è operativo un progetto per cui alcuni ragazzi autistici prestano servizio un’ora accompagnati da un tutor. Ma il primo vero contratto è quello di Andrea.
Esulta l’associazione italiana persone down presieduta da Maurizio Fattorini (già associazione bambini down, poi confluita come prima sezione provinciale d’Italia nell’Aipd). “Per noi è motivo di grande orgoglio questa assunzione. Andrea si è subito dimostrato padrone della situazione, dando prova che questi ragazzi sono una forza lavoro a tutti gli effetti. Ringraziamo – fanno sapere dall’associazione – Lupica e speriamo che questa esperienza sia da esempio per altri imprenditori del territorio”. Che l’assunzione sia avvenuto a ridosso del primo maggio assume un significato ulteriore: “Ci rifacciamo alla campagna nazionale dell’Aipd 'Assumiamoli' che da 15 anni lotta per sensibilizzare i datori di lavoro e creare reali occasioni di integrazione. Il nostro auspicio è che la decisione del Mc di Viterbo sia da esempio anche per il resto d’Italia”. Di sicuro, un esempio lo è Andrea: perché lui, speciale, lo è davvero.
Il Messaggero