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Ampliamento della discarica di Monterazzano, il Comune di Viterbo cita in giudizio la Regione Lazio prima ancora che si concluda la valutazione di impatto ambientale. Nulla infatti è stato ancora autorizzato. Una mossa previdente o azzardata?
La procedura di Via sul progetto presentato da Ecolgia Viterbo è ancora in corso. Come riportato dal Messaggero nei giorni scorsi, si è in attesa della convocazione della terza e ultima conferenza dei servizi, la sede in cui si fa la somma dei pareri espressi dagli enti.
Ma allora che cosa contesta il Comune? La risposta l'ha data ieri la sindaca in una conferenza stampa. "L'Amministrazione comunale ha deciso di incaricare un legale e di costituirsi al Tar per impugnare il parere dell'Area rifiuti della Regione Lazio del 20 giugno, che sostanzialmente condanna la città di Viterbo a essere la discarica di tutta la regione". Una discarica ancora al servizio del Lazio, "nelle more che si realizzino ed entrino in esercizio altri impianti di discarica sul territorio". Un atto definito da Frontini "lesivo degli interessi dell'amministrazione, del territorio, della programmazione che il Comune può fare in tema di raccolta dei rifiuti, smaltimento e delle proprie strategie di raccolta differenziata".
La decisione di ricorrere al Tar è stata approvata martedì con una delibera di giunta.
Il ricorso del Comune, in realtà, potrebbe essere duplice. La delibera di giunta "comprende anche l'impugnativa dell'eventuale autorizzazione finale nel caso in cui la conferenza dei servizi dovesse autorizzare la costruzione dell'invaso VT4 così come presentato nel progetto", ovvero "per una capacità di 960mila metri cubi". Un volumetria sovradimensionata in partenza per la sindaca Frontini. "Siamo consapevoli che un impianto serva - ha aggiunto - ma solo ampliamenti che sino a servizio del territorio di Viterbo".
L'incarico legale (9mila euro) è stato assegnato all'avvocato Marco Luigi Marchetti di Perugia. "Un esperto di tematiche ambientali che ha già seguito per territorio altri procedimenti con risultati apprezzabili". Marchetti è conosciuto perché assiste alcuni Comuni della provincia sulle rinnovabili industriali. Secondo il Comune di Viterbo il parere dell'Area rifiuti sarebbe "contrario" ai principi stessi enunciati nel piano regionale di gestione dei rifiuti, in primis il principio di "autosufficienza" dei singoli Ambiti territoriali ottimali, gli Ato.
Le percentuali di successo del ricorso non si conoscono. Frontini ha ammesso che "non esistono molti casi di ricorsi al Tar contro atti endoprocedimentali". Non si tratta neanche del parere del rappresentante unico regionale, ma di uno dei settori interni alla Regione competenti. "Ci siamo voluti muovere per tempo". Per la sindaca il ricorso potrebbe portare a "rivalutare decisioni già prese", o incidere in qualche maniera "su quelle ancora da prendere". La sindaca ha rilanciato quindi la palla alla Regione: "Sono certa che non mancherà una azione politico-amministrativa incisiva da parte dei nostri rappresentanti che già in sede di consiglio comunale si sono dichiarati contrari a questo maxi invaso a servizio di tutto il Lazio".
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