Ambiente e sostenibilità, la Tuscia è sempre meno green

Ambiente e sostenibilità, la Tuscia è sempre meno green
Ambiente e sostenibilità, Viterbo 83esima su 105 province analizzate. Per la Tuscia un altro report negativo dopo quello sulle capacità amministrative, pubblicato un...

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Ambiente e sostenibilità, Viterbo 83esima su 105 province analizzate. Per la Tuscia un altro report negativo dopo quello sulle capacità amministrative, pubblicato un mese fa dalla Fondazione Etica, che la piazzava al 109esimo posto tra i comuni italiani capoluogo di provincia secondo una valutazione che prendeva in esame i dati pubblicati in materia di bilancio, governance, personale, servizi, appalti e ambiente.

Nella somma delle 18 pagelle ecologiche del rapporto ‘Ecosistema urbano’, realizzato da Legambiente e Ambiente Italia sui dati 2020, sono 12 le posizioni perse dal Viterbese in un anno e addirittura 21 rispetto al rapporto 2019: un passo indietro significativo dopo lenta risalita partita nel 2017 quando la Tuscia si piazzava al 102esimo posto, in coda alla classifica.

Nel Lazio meglio fanno Rieti (45esima), unica provincia sopra la media nazionale e Frosinone (78). Peggio Roma (86) e Latina (100). Dati positivi per la qualità dell’aria. L’assenza di un tessuto industriale, limitato in larga parte al polo ceramico di Civita Castellana, consente alla provincia di piazzarsi nella top ten e subito a ridosso per presenza di ozono (8), biossido di azoto (13) e Pm10 (particelle inquinanti presenti nell'aria che respiriamo comunemente chiamate polveri sottili, 11); numeri stabili con una significativa diminuzione del biossido di azoto, un anno fa la posizione ricoperta era la numero 23.

Bene l’utilizzo dell’energia pulita prodotta sfruttando la tecnologica solare, potenza installata in kw su edifici pubblici ogni mille abitanti, (11) e il consumo del suolo in rapporto alla popolazione e il livello di urbanizzazione dei residenti (11). Buono anche il rapporto dei viterbesi con l’acqua, tra i meno spreconi d’Italia. Con 123,7 litri al giorno pro capite si piazza al 17esimo posto e primo nel Lazio. Numeri peggiori per la gestione: 52esimo posto per dispersione idrica (differenza tra % immessa e consumata per usi civili, industriali e agricoli), con il 32,% si perde tra le fatiscenza delle conduttore, peggio ancora il livello di depurazione nella parte bassissima della classica (89) con quasi il 20% delle acque fuori dal processo.

Altra nota dolente la raccolta differenziata e il volume di rifiuti prodotti. In tre anni la prima è passata dal 55,1% al 43,3% (87), ultimo posto nel Lazio, la seconda da 396,7 a 519,7 kg/pro capite annui (63) dietro Roma e Latina ma davanti a Frosinone che pure conta una popolazione provinciale più alta.

A fronte di un basso tasso di motorizzazione (77,2 mezzi circolanti ogni 100mila abitanti, posizione numero 101) i viterbesi sono restii all’utilizzo di mezzi pubblici (97) anche a causa di un sistema poco efficiente (96). Poco spazio anche per il trasporto a pedali: praticamente assenti le piste ciclabili (98) e le aree pedonali (105). Meglio il verde urbano a disposizione (49), molto peggio gli alberi ogni 100 abitanti nelle aree proprietà del comune: sono appena 4,6 (92)

 

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Il Messaggero