Amazon, occhi puntati su Tarquinia per un nuovo centro di distribuzione. Giulivi: «E' vero, se ne parla»

Amazon, occhi puntati su Tarquinia per un nuovo centro di distribuzione. Giulivi: «E' vero, se ne parla»
Un centro di distribuzione Amazon in provincia di Viterbo? Ne parlano voci sempre più diffuse, sia in ambienti istituzionali che vicino al mondo dell’imprenditoria....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Un centro di distribuzione Amazon in provincia di Viterbo? Ne parlano voci sempre più diffuse, sia in ambienti istituzionali che vicino al mondo dell’imprenditoria. Un progetto che sarebbe in grado di generare ricadute occupazionali per tutta la provincia. Si fanno i nomi di possibili sedi. In particolare dell’area industriale di Tarquinia. Dal commercio di epoca etrusca all’e-commerce: una nuova opportunità di crescita per la Tuscia? Una ipotesi sicuramente suggestiva, sia per la storia di questo territorio che per gli scenari che si potrebbero aprire.

Fantasia o realtà? Secondo una versione, “contatti sul territorio ci sono stati, ma risalgono a un po’ di tempo fa”. Ipotesi già scartata, quindi? C’è qualche fondamento di verità in tutte queste chiacchiere? Il Comune di Tarquinia cosa sa a proposito? “E’ vero – risponde il sindaco Alessandro Giulivi, uno sempre diretto – quelle su Amazon sono voci che circolano, anche a livello locale. Se ne è iniziato a parlare dopo che è sfumato il mega centro di distribuzione che la multinazionale voleva realizzare a Fiumicino”. Tarquinia può essere una delle alternative al vaglio? “In Comune per ora non è arrivata mai nessuna informazione o richiesta. Stiamo parlando dell’aria fritta”.

Una cosa sembra certa: l’intenzione del colosso delle spedizioni di mettere una propria base nel quadrante ovest del Lazio. Tarquinia in teoria avrebbe tutti i requisiti in regola: autostrada, ferrovia, porto a due passi. Tra poco anche la Trasversale. Nella regione, la società di Bezos è già presente con due centri di distribuzione: Colleferro (quadrante sud) e Passo Corese (quadrante est), oltre a un centro di distribuzione urbano Amazon Fresh a Roma. Poi ci sono 4 depositi di smistamento: Pomezia, Roma Settecamini, Roma Magliana e Cisterna di Latina. A questi si sta per aggiungere un altro centro di distribuzione ad Ardea (200 magazzinieri).

Di due anni fa il progetto per aprire a Fiumicino una struttura di 80mila metri quadrati, duemila posti di lavoro. Tutto saltato all’ultimo. Per un territorio come Tarquinia e in generale il Viterbese, dove la disoccupazione si attesta su percentuali a due cifre, sarebbe manna dal cielo. Dello scorso dicembre il decreto ministeriale che assegna al Comune di Tarquinia 200mila euro, come una delle città particolarmente colpite dalla diminuzione dei flussi turistici a causa della pandemia. Mentre qui l’agricoltura rischia di diventare sempre più marginale con l’avanzata massiccia dalle rinnovabili industriali, nonostante la resistenza del Comune al cumularsi di questi progetti. Ma anche ai rifiuti. “Sì. Il magazzino Amazon sarebbe una grande occasione. Di sicuro meglio dell’inceneritore”, chiude in una battuta Giulivi.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero