Alpini, bersaglieri e fanteria in divise d'epoca insieme ai Facchini per i caduti della prima guerra mondiale

Alpini, bersaglieri e fanteria in divise d'epoca insieme ai Facchini per i caduti della prima guerra mondiale
Un passo indietro di 100 anni, per rendere omaggio a chi non c’è più. Ci saranno alpini, bersaglieri e fanteria, con le divise della prima guerra mondiale, a...

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Un passo indietro di 100 anni, per rendere omaggio a chi non c’è più. Ci saranno alpini, bersaglieri e fanteria, con le divise della prima guerra mondiale, a ricordare i 650 caduti viterbesi nel conflitto, mentre risuoneranno note che hanno segnato quell’epoca. L’iniziativa del Sodalizio vuole però celebrare anche un’altra ricorrenza: un secolo dalla ripresa del Trasporto dopo la pausa imposta proprio dalla guerra.


L’omaggio sarà dopo il raduno dei Facchini al teatro dell’Unione. «Ci fermiamo sempre al Sacrario per ricordare i caduti – dice il presidente del Sodalizio, Massimo Mecarini - quindi abbiamo pensato a un picchetto con divise dell’epoca. Lo faremo in collaborazione con la scuola marescialli dell’esercito: saranno loro a indossarle». Si tratta di riproduzioni, ma complete e accurate. «Alla deposizione di una corona al monumento avremo due alpini, un bersagliere e un fante. Il picchetto si recherà subito davanti al sacello e rimarrà lì fino a quando non saranno passati i Facchini. Saranno suonate “La canzone del Piave” e “Tapum”».

L’iniziativa è collegata alla dedica del Trasporto ai 650 caduti viterbesi nel corso della guerra del 15-18 «e per ricordare che il 3 settembre del 1918 è ripreso il Trasporto dopo due anni di interruzione. Possiamo immaginare che tra quei 650 ragazzi – continua Mecarini - ci fosse anche qualcuno che aveva fatto il Facchino, poi chiamato alle armi. Il picchetto sarà possibile grazie al presidente della banda di Vejano, Emanuela Rinelli, e all’amico Giovanni Giorgetti, che ci ha procurato le divise». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero