Alfieri della Repubblica, tre ragazzi viterbesi che danno l'esempio

Il presidente Mattarella premia Lucia Ferrante
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha consegnato ieri al Quirinale gli attestati d'onore di Alfiere della Repubblica a tre giovani viterbesi che si sono...

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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha consegnato ieri al Quirinale gli attestati d'onore di Alfiere della Repubblica a tre giovani viterbesi che si sono distinti come costruttori di comunità, attraverso la loro testimonianza, il loro impegno, le loro azioni coraggiose e solidali. Sono giovani, nati tra il 1999 e il 2008, che rappresentano modelli positivi di cittadinanza, esempi dei molti ragazzi meritevoli del nostro Paese.


Tra loro c'è Lucia Ferrante, residente a Viterbo. Si è particolarmente distinta partecipando a Corleone al progetto sulla legalità, nel settembre 2018: ogni mattina lavorava con altri studenti nei campi confiscati alla mafia e nel pomeriggio incontrava figure simbolo della lotta alla criminalità organizzata. Di ritorno nella sua città, si è resa testimone di questa esperienza con il dialogo con i compagni di scuola e con gli insegnanti, ma anche in modo brillante in occasione di un incontro - al Tribunale di Viterbo - davanti a oltre 150 ragazzi.

Poi Chiara Bordi, residente a Tarquinia. Studentessa liceale, modella e barista nel periodo estivo, si è classificata terza al concorso di Miss Italia. Sei anni fa perse parte della gamba sinistra in un incidente stradale ed è stata la prima a partecipare al concorso con una protesi. E' stata costretta ad affrontare giudizi denigratori apparsi sui social. Ha risposto che «una ragazza senza un arto può gareggiare al pari di tutte, che la diversità non è vincolante, che la vita non si interrompe mai ed è sempre bella, anche quando sembra che ce l'abbia con te, che da un dramma si rinasce e si cresce più forti di prima. Basta saper reagire».


Andrea Ciarrocchi, residente a Civita Castellana, è il primo partecipante al progetto Mini pioniere Cri 8-13, organizzato dalla Croce rossa per formare bambini e giovani alle attività socio-assistenziali. Si è distinto per le sue capacità e la sua partecipazione e oggi è a pieno titolo un volontario della Cri e un esempio per i suoi coetanei. E' stato capace di sensibilizzare un gruppo di ragazzi sulla prevenzione del bullismo.
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Il Messaggero