Aggredisce la moglie davanti ai figli, marito violento condannato a 3 anni e 4 mesi

Violenza
Aggredisce la moglie davanti agli occhi dei figli, marito violento condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione. Per 5 anni ha esasperato la vita della sua famiglia, facendo...

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Aggredisce la moglie davanti agli occhi dei figli, marito violento condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione. Per 5 anni ha esasperato la vita della sua famiglia, facendo scattare più volte l’allarme delle forze dell’ordine e la pazienza del figlio più grande che per ben due volte è intervenuto per salvare la mamma.

«Adesso è cambiato - ha spiegato la donna, una giovane madre di tre figli dello Sri Lanka - non beve più e ha buon rapporto con i figli. Non stiamo più insieme, noi viviamo in casa famiglia». La vittima, che non si è costituita parte civile, ha raccontato di come veniva aggredita quando il marito beveva. Molti gli episodi. Anche quelli non denunciati. Il più grave è quello accaduto due anni fa, quando la donna venne aggredita con una bottiglia di birra rotta. Per salvare la mamma dalle grinfie del padre ubriaco intervenne il figlio che graffiò il padre al collo. Madre e figli scapparono subito dopo e si presentarono prima dai carabinieri e poi al pronto soccorso, raccontando tutto.

«I miei bambini avevano paura - ha detto ancora davanti al collegio - è capitato spesso che sono andata via di casa con loro per evitare il peggio. Chiedevo accoglienza ad amici e conoscenti». L’imputato, un cingalese da tempo residente a Viterbo, per fatti analoghi aveva già patteggiato una condanna. Ad aprile 2019, in piena notte, venne arrestato dai carabinieri con l’accusa di maltrattamenti e resistenza.

A far scattare le manette un banale controllo al Salamaro. I carabinieri perlustrando la zona si fermarono a soccorrere una donna in pigiama e tre minori. La vittima raccontò che il marito li aveva aggrediti e per evitare il peggio erano scappati. Il figlio 14enne prima della fuga nascose tutti i coltelli della cucina, per paura che il padre potesse usarli contro di loro.

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Il Messaggero