Biometano all'Acquarossa, si rischia il risarcimento danni. Le imprese: «Fate l'impianto altrove»

Biometano all'Acquarossa, si rischia il risarcimento danni. Le imprese: «Fate l'impianto altrove»
«Mettete quell’impianto da un’altra parte». Ad avanzare la richiesta sono le 17 imprese appartenenti al consorzio Acquarossa, dove potrebbe sorgerne uno...

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«Mettete quell’impianto da un’altra parte». Ad avanzare la richiesta sono le 17 imprese appartenenti al consorzio Acquarossa, dove potrebbe sorgerne uno per la produzione di biometano. Si sono affidate a un legale e hanno scritto a Mibact, Prefettura, Regione Lazio, Provincia, Comuni di Viterbo, Vitorchiano e Montefiascone, Soprintendenza, Asl e vigili del fuoco evidenziando una serie di criticità. Ma soprattutto, se il progetto verrà approvato si riservano di andare in tribunale e chiedere i danni.

L’impianto è in fase di valutazione dell’impatto ambientale, del tema si è discusso giovedì in consiglio comunale, tema sollevato dal capogruppo del Pd Alvaro Ricci e da quello di Forza civica, Giacomo Barelli, che si sono fatti portavoce degli imprenditori, criticando anche il Comune per non aver nominato il rappresentante unico. In quel caso, avrebbe potuto esprimere perplessità sull’operazione, come fatto invece dalla Provincia.

Le 17 attività del consorzio hanno 200 dipendenti, ma l’indotto giornaliero di lavoratori è pari ad oltre il doppio. Nella lettera, tramite il legale, mettono in guardia sul rischio di contaminazione dell’area, non ritenuta idonea dai diretti interessati. Fanno notare le presunte carenze del progetto presentato, rilevano rischi per l’ambiente e per la salute dettati dalle biomasse bruciate, con l’emissione di polveri sottili. E portano l’esempio di altri impianti, autorizzati dove non sono presenti né aziende, né abitazioni.

Di quelle 17 imprese, ad appena 150 metri da dove dovrebbe sorgere l’impianto ce ne sono nove agricole e agroalimentari, con tanto di mercato ortofrutticolo all’ingrosso: è l’unico a Viterbo. Si temono la contaminazione dei prodotti e la perdita di clienti. Non solo frutta ma anche sport: del consorzio fa parte anche la Scuola Padel, che ospita persone di tutte le età, bambini compresi. Qui arrivano non solo dal capoluogo, ma pure da Vitorchiano e Montefiascone, motivo per cui la missiva è indirizzata anche a questi due Comuni.

Non da ultimo, viene chiamata in causa la Regione Lazio, uno dei destinatari della lettera: in quell’area c’è un’azienda accreditata che svolge corsi di formazione. Per non parlare della possibile espansione dell’area produttiva, cui verrebbero tarpate le ali, con una diminuzione del valore delle realtà già in essere. L’ultimo dei problemi è il traffico, in una zona già non felicissima a livello di sicurezza, con l’aumento del viavai di mezzi in arrivo verso l’impianto. E se quelle imprese si autoproclamano a rischio, a maggior ragione lo è anche l’Apea che hanno intenzione di costituire. Già è appena saltata quella al Poggino, si cerca di evitare il bis.

«Lo sviluppo d’impresa e la crescita economica e lavorativa sono obiettivi primari per la nostra amministrazione e, anche in previsione dell'uscita dei prossimi bandi dedicati alle Apea, ho confermato l’interesse a dare sostegno a tutte le nuove opportunità di sviluppo e valorizzazione del nostro territorio». Acquarossa, il sindaco Giovanni Arena ha incontrato gli imprenditori del consorzio qualche giorno fa.

«Mi hanno illustrato il percorso intrapreso per l’area artigianale e industriale, che li vede impegnati da anni. Di particolare interesse la costituzione, da parte di alcune società – dice il sindaco - di una Apea, in attesa di ricevere dalla Regione Lazio la qualifica ufficiale. Un incontro costruttivo, mi sono complimentato per il lavoro portato avanti e ho dato la disponibilità del Comune a svolgere un’attività di coordinamento e supporto per la realizzazione di quanto progettato».

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Il Messaggero