Si intromette in una discussione e viene preso a calci. Al via il processo a un ventenne di Acquapendente che il 19 agosto 2017...
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Si intromette in una discussione e viene preso a calci.
Al via il processo a un ventenne di Acquapendente che il 19 agosto 2017 aggredì un quarantenne, parte civile nel processo.
«Erano le 3,30 della notte in paese - ha raccontato la vittima - era festa e stavo tornando a casa quando ho visto il figlio di mio cugino discutere animatamente con un ragazzo, così sono intervenuto per separarli. Prima ho ricevuto una spinta che mi ha fatto cadere a terra poi sono stato preso a calci».
L’uomo ha avuto una prognosi di 60 giorni per una costola rotta.
«Il giorno dopo sono andato al pronto soccorso - ha detto ancora - e al medico ho detto di essere caduto per le scale. Un mese dopo ci sono tornato per dire la verità. I medici non credevano mi fossi procurato quelle lesioni con una caduta».
Testimone in aula anche il figlio del cugino. «Noi non stavamo litigando e io non ho visto cosa è successo - ha detto -, ho saputo solo dopo da voci di paese». A confermare la versione della vittima una coppia di fidanzati. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero