A Tuscania già dieci i contagiati, per il sindaco Bartolacci «situazione molto critica»

Posto di controllo dei carabinieri a Tuscania
Tuscania: sono 10 i casi accertati di coronavirus. Per il sindaco Fabio Bartolacci sono troppi in rapporto al numero di abitanti. La situazione nella piccola cittadina del...

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Tuscania: sono 10 i casi accertati di coronavirus. Per il sindaco Fabio Bartolacci sono troppi in rapporto al numero di abitanti. La situazione nella piccola cittadina del Viterbese appare piuttosto seria. Anche per questo sono stati intensificati i controlli da parte delle forze dell’ordine.


Tre i contagiati bella sola giornata di ieri. Decine le persone denunciate perché inottemperanti al decreto del governo che vieta di circolare sulle strade senza una motivazione seria. Ieri pomeriggio Tuscania, forse anche dopo le parole del primo cittadino - accompagnate da quelle della comandante della polizia locale - sembrava aver compreso la gravità della situazione, anche se ancora troppi sono coloro che affollano i supermercati dove da oggi è obbligatorio recarsi minuti di mascherina.

Sembra anche che ci sia la cattiva abitudine di fare acquisti esigui, per pochi euro, per poi tornare nuovamente il giorno dopo, come se fare la spesa sia in realtà una scusa per uscire e non una reale necessità. ”Ho appreso di questa cattiva abitudine proprio dai negozianti e da chi lavora nei supermercati - ha detto la comandante dei vigili - e su questo stiamo facendo controlli affinché non accada”. 

Il primo cittadino non ha nascosto la preoccupazione ed anche ieri, nel corso della conferenza stampa sui - nella quale ha parlato dei nuovi tre casi e dei diversi tamponi effettuati - di cui non si conosce ancora l’esito - ha ricordato come la “situazione sia difficile, sfuggita di mano”. Bartolacci ha fatto anche intendere che a Tuscania potrebbe accadere ciò che è successo a Codogno, in provincia di Lodi, con varchi per non far uscire nessuno.


“La preoccupazione è motivata – ha affermato Bartolacci negli ultimi due giorni - e ci sono tantissime persone monitorate. La prima medicina è restare tutti a casa. Oggi più che mai. Solo così riusciremo a contenere il virus. Vi chiedo di non muovervi. Non ci sono più le condizioni per uscire. Ve lo chiedo da sindaco arrabbiato”. L’accorato appello è stato diramato anche tramite un’auto munita di altoparlante che ha percorso le strade cittadine. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero