A palazzo dei Priori i cambi di casacca nel centrodestra non sono ancora finiti

A palazzo dei Priori i cambi di casacca nel centrodestra non sono ancora finiti
Palazzo dei Priori, finestra con vista su Bruxelles. Dopo la tempesta del passaggio di tre da Fratelli d'Italia alla Lega, la quiete non è ancora arrivata. Anzi, questa...

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Palazzo dei Priori, finestra con vista su Bruxelles. Dopo la tempesta del passaggio di tre da Fratelli d'Italia alla Lega, la quiete non è ancora arrivata. Anzi, questa sembra essere solo la prima mossa di una partita a scacchi da qui alle prossime elezioni europee. I riposizionamenti potrebbero infatti non essere conclusi.


Oggi intanto sono in programma una serie di incontri, dopo che l'assessore Claudio Ubertini ha cambiato casacca insieme ai consiglieri Andrea Micci ed Elisa Cepparotti. Già si vociferava di un passaggio di Giulio Marini e Daniele Sabatini e i loro da Forza Italia in FdI, cosa che per Ubertini non sarebbe stata certo cosa buona. E così il senatore Umberto Fusco ha bruciato tutti sul tempo, chiudendo prima l'operazione a suo favore.

Non è escluso però che lo stop al trasloco di Marini non possa invece giovargli proprio in vista delle Europee, dove il Parlamento è guidato da Antonio Tajani. E comunque non è finita: a palazzo dei Priori una delle donne di FI sarebbe con la valigia in mano, pronta a passare alla Lega, mentre nel partito di Salvini qualcuno starebbe pensando di fare il percorso inverso di Ubertini & co., ovvero migrare verso i meloniani.

Insomma, un'orgia politica destinata a proseguire da qui fino alle urne. Anche tra gli stessi Fratelli d'Italia la battaglia interna è lungi dall'essere conclusa, con il ruolo di capogruppo di Paolo Bianchini pronto a essere messo in discussione. Un quadro generale che non fa stare sereno il sindaco Giovanni Arena. Anche perché tra i due partiti il rischio è di una resa dei conti quotidiana, come ha lasciato intendere il deputato Mauro Rotelli, che ha definito il termine alleanza «ormai vintage» e promesso una reazione «imprevedibile». Paradossalmente i suoi quattro voti ai fini della stabilità ora sono determinanti.
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Il Messaggero