Tra le tante persone ai funerali di Willy Monteiro Duarte, ha fatto la sua comparsa anche l'ultrà romanista conosciuto come "Er Brasile" (vero nome...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE Willy Monteiro, Conte ai funerali abbraccia i genitori: ora condanne severe, estinguere mitologia della violenza
«Volevo mettere sulla bara un mazzo di fiori, ma appena i giornalisti mi hanno visto è stato come se ci fosse il diavolo», ha detto all'Adnkronos, spiegando: «Volevo andare da semplice cittadino. Non mi volevo fare pubblicità. Quel ragazzo mi seguiva sui social, ero il suo idolo per il riscatto che sto avendo. Me lo hanno riferito i suoi amici e per questo sono andato a rendergli l'ultimo omaggio». «Sono arrivato ed i giornalisti hanno cominciato a dire "il Brasile, il Brasile"...La Digos si è girata, "vieni qua, non ti muovere", mi hanno detto e mi è risalito l'odio passato. "Ma che, mi sequestrate?". Loro sanno che quando fanno così mi fanno ritornare indietro nel tempo. Sanno come farmi partire la brocca. Mi hanno trattato come un bandito di borgata e questo non è giusto perché io sto cambiando e siamo tutti uguali». Quindi con amarezza Brasile conclude: «Ormai per determinate persone è meglio che non cambi mai, perché gli fai comodo. Il Brasiliano che si ripulisce non serve più a nessuno. Vogliono il burattino». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero