Tutor attivi su mille chilometri di autostrade: ecco la mappa

Rientro dalle vacanze con più controlli per gli automobilisti, soprattutto quelli abituati a schiacciare troppo il pedale dell’acceleratore. Dopo che la Cassazione ha...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Rientro dalle vacanze con più controlli per gli automobilisti, soprattutto quelli abituati a schiacciare troppo il pedale dell’acceleratore. Dopo che la Cassazione ha messo fine alla cosiddetta guerra del Tutor, dando ragione ad Autostrade per l’Italia (Aspi), la società già in queste ore sta riaccendendo gli occhi elettronici su una parte della rete. Il Tutor è un sistema di telecamere ad alta risoluzione che rileva la velocità media di un’auto su un certo tratto di autostrada. Quando il veicolo supera i limiti previsti dal codice (normalmente 130km all’ora) le apparecchiature inviano in automatico la segnalazione alla Polizia che poi fa partire la multa. Nell’aprile del 2018, in seguito a un contenzioso giudiziario partito 13 anni fa, la Corte di appello di Roma aveva stabilito che Autostrade aveva violato un brevetto della società toscana Craft e costretto il gruppo a spengere i Tutor. Su alcune tratte l’azienda aveva però mantenuto i controlli utilizzando un altro sistema di monitoraggio. Poi invece la settimana scorsa la Cassazione ha ribaltato il giudizio e dato definitivamente ragione all’azienda che fa capo alla famiglia Benetton. Autostrade ha quindi subito avviato le procedure per riaccendere le telecamere nei punti dove erano state spente.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero