In prima linea contro il coronavirus, ma anche per fornire risposte a tutte le altre patologie che purtroppo non hanno mai dato tregua e necessitano di assistenza. Al Policlinico...
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Covid, dal vaccino di Oxford forte risposta immunitaria. Boris Johnson: «Notizie positive»
Nel periodo difficile legato all’emergenza Covid le procedure per la sicurezza del personale e dei pazienti hanno dato risultati significativi. «Abbiamo continuato a trattare tutti i pazienti oncologici, nonostante tutte le difficoltà. Purtroppo però ci troviamo con una tecnologia che ormai è vecchia, se non obsoleta. In radioterapia e in radiodiagnostica si utilizzano dei macchinari per eseguire terapie oncologiche. Lavorare con macchine di quindici anni non è la stessa cosa che farlo con macchine prodotte oggi». Il governo ha stanziato ingenti risorse per rilanciare la sanità e, in parte, andranno proprio nell’aggiornamento delle tecnologie. «Speriamo - osserva D'Angelillo - che si vada a investire anche a Tor Vergata, dove in questi mesi è stato fatto un lavoro importante». Si pensa soprattutto ai tre acceleratori lineari, attualmente quelli utilizzati sono di quindici anni fa, rinnovarli, con un investimento di circa 7 milioni di euro. Perché è importante? «Il 60-70 per cento dei pazienti oncologici ha necessità di radioterapia, macchinari moderni ci consentono di migliorare terapie e assistenza». Nell’area est sono in media 800 all’anno i pazienti oncologici nel reparto di radioterapia di Tor Vergata.
video Davide Fracassi/Ag.Toiati Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero