Oltre 100 aziende tessili del Casertano, ricompense nella cosiddetta Terra dei Fuochi, sono state ispezionate dalla Guardia di Finanza - decine le pattuglie del comando...
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In particolare sono stati ispezionati 116 opifici, di cui 29 unitamente agli Ispettori del Lavoro. Nei laboratori sono stati trovati a lavoro 1.048 operai (con una media di circa 9 lavoratori ad impresa), di cui ben 300 irregolari e, per la gran parte, completamente in nero, con un'incidenza della manodopera irregolare che sfiora il 30% della forza lavoro complessiva; per oltre 40 aziende è stata così proposta la sospensione delle attività. Sul fronte ambientale, i 16 opifici sono stati sequestrati per la mancanza di autorizzazione ambientale e per il mancato tracciamento dei rifiuti e degli scarti industriali, mentre ad altri 15 sono state comminate sanzioni amministrative. In alcuni casi, poi, i militari si sono trovati di fronte a laboratori allestiti in locali del tutto inidonei, ricavati in garage o nei seminterrati di fabbricati, quasi sempre protetti da occhi indiscreti con una serie di accorgimenti finalizzati ad evitare controlli a sorpresa.
Così come nel caso dell'unità operativa di un'impresa conto terzista di un noto marchio di abbigliamento, dove i militari della Compagnia di Aversa hanno individuato un deposito adibito a laboratorio occulto sottostante il punto vendita e munito di porte blindate e videosorveglianza, al quale si accedeva dai garage e all'interno del quale operavano in condizioni decisamente insalubri 22 lavoratori in nero, alcuni dei quali immigrati clandestini. In un altro laboratorio operavano 13 lavoratori in nero sui 15 totali, e all'interno vi erano scarti di lavorazione in bustoni neri accatastati al piano superiore del fabbricato, ancora grezzo e privo di muri perimetrali. La discarica improvvisata, dove sono stati sequestrati oltre 1.200 kg di rifiuti, era del tutto visibile dai palazzi adiacenti, contribuendo a deturpare ulteriormente il già precario decoro urbano dell'area. In un altro caso i militari hanno ispezionato un laboratorio tessile completamente abusivo, dove ben 16 extracomunitari, tutti senza alcun contratto, fabbricavano ed assemblavano cuscini, braccioli, fodere di divani e poltrone. Sono stati poi sequestrati alcuni calzaturifici, dove gli operai sono stati sorpresi ad utilizzare colle industriali e solventi, sebbene i macchinari fossero stati installati in locali umidi e senza il necessario ricambio d'aria. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero