“Ricevere una lettera in carcere ha un’importanza totale, perché riempie la giornata”. Parola di Raffaele Sollecito, una delle voci di “Caro...
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Ma cosa spinge persone libere, con una vita al di là delle sbarre, a instaurare e coltivare relazioni di penna con personaggi pericolosi o presunti tali? Come possono nascere storie d’affetto e d’amore tra persone che spesso non si sono mai viste in faccia? Raffaele Sollecito, protagonista di un caso mediatico mondiale e oggi uomo libero, racconta nel doc la propria esperienza durante il periodo di detenzione. La sua notorietà lo ha reso il destinatario di molteplici missive: da chi, ritenendolo innocente, condivideva con lui problemi e sofferenze fino a chi, credendolo colpevole, lo amava o condannava per questo. Antonella D’Agostino, ex moglie di Vallanzasca, svela i segreti delle centinaia di migliaia di lettere ricevute da uno dei banditi più desiderati di sempre e come questa enorme mole di missive delle fan abbia influito sul suo rapporto a distanza con il marito detenuto. Con il contributo della criminologa Valeria Imbrogno, campionessa del mondo di pugilato e insegnante di boxe nel carcere di Bollate, il doc entra anche nel carcere milanese e prova a capire la genesi di quest’attrazione, raccontando anche tutti quegli amori via lettera che nascono tra detenuti delle sezioni maschile e femminile e che, alimentandosi di fantasia e solitudine, sono diventati realtà. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero