Roma, ristoratori ancora in piazza: ma c'è chi condanna le violenze

Tornano in piazza i ristoratori italiani, questa volta al Circo Massimo. All'appello hanno risposto associazioni provenienti da tutta Italia, per tutti le parole d'ordine...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Tornano in piazza i ristoratori italiani, questa volta al Circo Massimo. All'appello hanno risposto associazioni provenienti da tutta Italia, per tutti le parole d'ordine sono "apertura" e "ristori". Oltre ai ristoratori si sono aggiunti anche i lavoratori delle lavanderie industriali e i tassisti. «Non siamo Casa Pound, non c'entriamo nulla con le violenze dei giorni scorsi», hanno voluto subito precisare alcuni manifestanti nei vari interventi dal palco. «Ci sentiamo un po' gli unici ghettizzati, in zona rossa siamo stati gli unici chiusi diciamo» spiega un ristoratore toscano. «Vengo da Grosseto, ho un ristorante e sono chiuso da sei mesi - spiega un altro ristoratore - l'anno scorso ho perso 380 mila euro». Molti denunciano una perdita di fatturato del 95%. (LaPresse) 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero