Roma, madri di famiglie arcobaleno in piazza per il riconoscimento dei figli

Famiglie arcobaleno e associazioni Lgbtq in piazza a Roma per chiedere più diritti per le famiglie composite da due madri. In Piazzale Esquilino le storie di chi lotta...

Continua a leggere con la nostra Promo Flash:

X
Scade il 29/05
ANNUALE
11,99 €
79,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1,00 €
6,99€
Per 6 mesi
SCEGLI
2 ANNI
29 €
159,98€
Per 2 anno
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Famiglie arcobaleno e associazioni Lgbtq in piazza a Roma per chiedere più diritti per le famiglie composite da due madri. In Piazzale Esquilino le storie di chi lotta quotidianamente con la mancanza del riconoscimento della genitorialità da parte dello Stato. “Oggi siamo qui per rivendicare il fatto che siamo madri dei nostri figli e delle nostre figlie a prescindere dal fatto che li abbiamo partoriti o meno. Non è possibile stracciare dopo anni un certificato di nascita rendendo questi bambini orfani di Stato” raccontano Daniela Ghiotto e Valentina Bagnara, che fanno parte delle famiglie arcobaleno nei confronti delle quali la Procura di Padova ha impugnato i certificati di nascita. “La posizione di questo governo è chiara. Non fa nulla e non farà nulla per i diritti delle persone Lgbtq e noi dobbiamo tenere alta l’attenzione” dice la Coordinatrice dell’Ufficio Diritti LGBT+ di Roma Capitale Marilena Grassadonia. “Stiamo tornando indietro e siamo molto preoccupate per questa tendenza. Sia che si tratti di procreazione medicalmente assistita sia che si tratti di gestazione per altri o di aborto, le donne, le persone con utero non sono in grado di decidere sui loro corpi” le parole di Natascia Maesi, presidente nazionale di Arcigay. (LaPresse) 
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero