OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Servizio di Laura Larcan- Video di Francesco Toiati
La boiserie dalle sfumature verdi cangianti della camera da notte dell'imperatrice Augusta Vittoria che dialoga con l'albero in plexiglass di Gino Marotta, il salottino giapponese dai rilievi d'ebano e avorio che accoglie gli Occhi di bambola su cartoncino di Carol Rama, le consolle settecentesche accanto alle lampade modulari di Bruno Munari. Incontri, contrappunti, giochi, l'estro contemporaneo con i gusti del passato, la creatività di oggi con i fasti dell'epopea Sabauda, e prima ancora dei Papi e del soggiorno napoleonico. Anche questa è storia. Quella che svela il Palazzo del Quirinale, che riapre al grande pubblico da venerdì 1 ottobre con un percorso sempre più ricco.
L'IDEA Arriva alla terza edizione, infatti, il progetto espositivo Quirinale Contemporaneo che, come ha scritto il presidente Sergio Mattarella nel catalogo (edito da Treccani), punta «ad aggiornare l'immagine delle sedi istituzionali tramite l'inserimento di rilevanti espressioni del genio e dell'estro degli artisti italiani, dalla nascita della Repubblica ai nostri giorni». E sarà proprio Mattarella oggi ad inaugurare il percorso di visita che brilla per l'inserimento di un ulteriore nucleo di una settantina di opere, tra arte e design, di grandi maestri, che dal cortile d'onore sfilano con fior di meraviglie lungo saloni e corridoi del palazzo.
LA VISITA Il mobile lavabo di Guglielmo II, l'abito da ballo avorio della regina Margherita e le lampade di Laviani. L'acrilico di Lazzari nel contesto rococò di Umberto e Margherita. L'Albero in plexiglass di Marotta che sorge nella sala da notte dell'imperatrice. Si scende al piano terra e nella Cappella di Paolo V di fine 500 si scopre un mosaico di Cagli. E il Ponte di Genova di Alessandro Papetti dialoga con il plastico del Quirinale valorizzato con sistemi di valorizzazione e proiezioni. Nella palazzina Gregoriana, nucleo originario del Quirinale, spiccano le foto che echeggiano la sabaudite' di Massimo Listri. Lungo il corridoio della terrazza del Belvedere realizzata nel 1938 per la visita di Hitlet si vedono i Quadri Comunicanti di Grazia Varisco. Ancora, nella zona di passaggio del cortile d'onore ecco il Treno di latta di Pino Pascali. Si risale. La sala degli Scrigni svela l'opera titanica di Rudolf Stingel. E si entra nella galleria di Alessandro VII con le geometrie ipnotiche di Piero Dorazio in accordo con gli arazzi, il capolavoro Colui che sono di Emilio Isgrò con le cancellature rosse sulla Gazzetta ufficiale delle Leggi razziali. Nella sala di Augusto spiccano i Neri di Burri. E la Sala Gialla splende con Mario Ceroli e il suo Uomo galleggiante. E non è finita.
Leggi l'articolo completo suIl Messaggero