Presentata a Roma la Legge Carloni per giovani imprenditori agricoli

Stanziamento di 156 milioni di euro dal 2024 al 2029 e varie agevolazioni Milano, 28 mar. (askanews) - E' stata appena approvata...

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Stanziamento di 156 milioni di euro dal 2024 al 2029 e varie agevolazioni

Milano, 28 mar. (askanews) - E' stata appena approvata dal Parlamento una legge per sostenere i giovani che vogliono creare imprese agricole. A presentare a Roma, nella sede dell'Enpaia, la riforma strutturale che stanzia 156 milioni di euro dal 2024 al 2029 e 27,76 milioni annui dal 2030, è stato proprio il suo primo firmatario, il Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati Mirco Carloni, insieme al Presidente della Fondazione Enpaia Giorgio Piazza.

"Volevamo dare due segnali: il primo è che fare l'agricoltore fino a 40 anni è una scelta importante che lo Stato, il Parlamento non solo approva, ma stimola in tutti i modi, e voler anche riportare anche la cultura rurale al centro del dibattito sociale e politico.

Far in modo che anche gli intermediari finanziari cogliessero l'opportunità di dare fiducia, di affidare bancariamente ai giovani agricoltori come si fa con tante altre aziende".

Tra le misure previste dalla legge per i giovani imprenditori ci sono agevolazioni in materia di regime fiscale, compravendita di fondi rustici, agevolazioni fiscali per l'ampliamento delle superfici coltivate e la concessione di un contributo, sotto forma di credito d'imposta, per i giovani imprenditori agricoli che hanno iniziato l'attività a decorrere dal 1° gennaio 2021.

"Soprattutto quello che colgo dalla promulgazione di questa norma è la possibilità di insediare ancora più giovani nel nostro settore, soprattutto la parte femminile, che è oltre il 40% oramai, perché sono in grado di portare innovazione. Grande innovazione, recupero della tradizione e dell'identità, ma soprattutto innovazione, che sarà lo strumento fondamentale per un'agricoltura molto competitiva, capace di esplorare i mercati. E sfido chiunque poi a starci dietro".

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Il Messaggero