Domande sui tagli alla scuola, sul trasferimento dei migranti dal centro di Castelnuovo di Porto e sulle politiche di Salvini in tema di immigrazione. Per chiudere, l'accusa...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Prima di allora per il vicepremier era stato un tuffo nel passato, l'incontro con la sua ex insegnante («emozionante più del giuramento da ministro»), un video fatto di cimeli, un'intervista ai cronisti in erba della scuola in cui confessa che quando stava al liceo il suo sogno era quello di fare il poliziotto e alla politica proprio non ci pensava. Nell'auditorium, ad ascoltare il figlio ministro, ci sono anche la mamma professoressa e il papà Antonio. Il preside dell'Imbriani, Domenico Toscano, seduto sul palco accanto a Di Maio, se lo coccola senza lesinare gli aggettivi («grandissimo ministro che risolvi tutti i problemi, ricordati della scuola», gli dice) e vorrebbe replicare lui agli allievi contestatori, ma il vicepremier gli fa cenno di soprassedere e prende il microfono per dialogare in prima persona. «Dite che Maurizia - l'autrice della denuncia con uno sfogo sui social - è stata al centro di attacchi e pressioni mediatiche, che è stata massacrata. Da questo punto di vista non può che avere tutta la mia solidarietà dal momento che subisco attacchi ogni ora». Poi le risposte alle domande dei ragazzi. Sui tagli alla scuola Di Maio nega ogni addebito: «Non avrei mai approvato una legge di bilancio con i tagli alla scuola. Ma è la mia parola contro la vostra. Perciò ho preso un impegno con i rappresentanti degli studenti a incontrarci con i rispettivi tecnici per dimostrarvi che i tagli non ci sono stati». «Tuttavia questo - ha proseguito - ci deve insegnare a mettere in discussione le notizie che girano. Tagliare soldi alla scuola nella quantità abnorme che dite (4 miliardi) non sarebbe mai stato possibile». Di Maio ne approfitta per ricordare come la sicurezza edilizia sia una priorità del governo gialloverde. «Vogliamo mettere a norma le scuole italiane. Abbiamo già fatto un primo decreto da 1,7 mld».
Quanto alla questione migranti ha respinto le accuse di chi parla di deportazioni. «Abbiamo autorizzato il trasferimento dal centro di Castelnuovo - ha detto - perché il nuovo contratto di affitto del centro costava 12 milioni.
Il Messaggero