'Ndrangheta, 334 arresti: nei pizzini i gradi gerarchici, dal padrino al giovane d'onore

'Ndrangheta, 334 arresti in Calabria: nei pizzini trovati i gradi gerarchici dal padrino al giovane d'onore. Nei pizzini, infatti, ci sono i gradi degli affiliati...

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'Ndrangheta, 334 arresti in Calabria: nei pizzini trovati i gradi gerarchici dal padrino al giovane d'onore. Nei pizzini, infatti, ci sono i gradi degli affiliati dal padrino in giù, fino ad arrivare al giovane d'onore. Ecco i gradi: padrino, quartino, trequartino, vangelo, santista, sgarrista, camorrista, picciotto d'onore e giovane d'onore. Tra i 334 arrestati nella maxi operazione 'Rinascista - Scott' dei carabinieri contro la 'Ndrangheta ci sono anche l'ex senatore di Forza Italia Giancarlo Pittelli, avvocato, e il sindaco di Pizzo Calabro e presidente regionale dell'Anci, Gianluca Callipo. Arrestato anche l'ex consigliere regionale della Margherita e poi Pd, Pietro Giamborino e il segretario del Psi calabrese Luigi Incarnato. Il gip ha imposto il divieto di dimora in Calabria per l'ex parlamentare ed ex assessore regionale del Pd Nicola Adamo, indagato anche lui per traffico di influenze.


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«Attenzione a Roberto, pare che ha la Finanza addosso». Così, in un'intercettazione, un colonnello dei Carabinieri rivela a Giancarlo Pittelli «notizie d'ufficio che dovevano rimanere segrete» riferendo che un imprenditore «era monitorato o comunque oggetto di investigazione da parte della Guardia di Finanza». È quanto si legge nell'ordinanza del gip del Tribunale di Catanzaro Barbara Saccà relativa alla maxi operazione 'Rinascita-Scott' dei Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Vibo Valentia.


Nell'ordinanza sulla richiesta di applicazione di misure cautelari del gip del Tribunale di Catanzaro compare anche il nome di un maresciallo della Guardia di Finanza che all'epoca in servizio presso Sezione Operativa della Dia di Catanzaro che «violando i doveri inerenti alle sue funzioni e comunque abusando della sua qualità di pubblico ufficiale - scrive il giudice Barbara Saccà - rivelava notizie d'ufficio che dovevano rimanere segrete», in particolare in relazione a operazioni di sequestro del 20 e 24 ottobre 2017 a carico di un soggetto vicino alla cosca alle quali partecipava fisicamente anche lo stesso finanziere. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero