Trento è stata per un giorno il cuore dell'Europa ferita. Perché in città si è ricordato un ragazzo ucciso, Antonio Megalizzi, 29 anni, che...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE: Antonio Megalizzi, la fidanzata Luana: «Ora tutta la mia vita sarà per lui»
LEGGI ANCHE: L'ordine dei giornalisti lo iscrive
«Un pezzo di cielo è sceso in terra e ora vi fa ritorno - ha detto durante l'omelia l'arcivescovo di Trento, Lauro Tisi - .
«Vorrei - ha detto - dire che Antonio era speciale, non come si dice di tutti, lui lo era lo era davvero. 'Megà era il suo soprannome, era il suo biglietto da visita, qualcosa di megagalattico e straordinario, un amico sincero in grado di esserci nei momenti bui ma anche più belli. Aveva equilibrio, curiosità, interessi, ci spiegava la politica. Amava la musica. Eravamo orgogliosi del suo cammino e nessuno aveva dubbi che ce la potesse fare. Amava scrivere, una necessità per lui, diceva che lo aiutava ad autoanalizzarsi». Mattarella in chiesa, ha preso tra le sue le mani dei genitori e della sorella di Antonio prima delle esequie solenni. Si sono ritrovati fuori, nella piazza gelata, per salutare per l'ultima volta il ragazzo che un altro amico, da pulpito, aveva definito un «Don Chisciotte» che però, per l'Europa non promuoveva assalti «contro i mulini a vento dell'indifferenza nei confronti dell'Unione europea», che la difendeva e amava con la sua passione e competenza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero