Margot Robbie per Birds of Prey: «L’Italia e Arlecchino hanno ispirato la mia Harley Quinn»

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(Servizio a cura di Eva Carducci) “Avete mai sentito la storia della poliziotta, dell'uccello canterino, della psicopatica e della principessa mafiosa?” Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn) potrebbe essere riassunto in questa frase. Si parla di emancipazione (al femminile) e lo si fa in maniera scorretta, con calci, pugni e sangue, a suon di parolacce e impertinenza, in primis quella della sua protagonista, interpretata da Margot Robbie. Dopo Suicide Squad (il primo film Warner Bros. a riunire i “cattivi” dei fumetti DC Comics) Harley Quinn si stacca dal gruppo e lascia Joker, il suo fidanzato e protettore da tutti i criminali di Gotham City, che adesso vogliono la sua testa su un piatto d’argento. Uno in particolare, Roman Sionis, un inquietante, quanto lascivo malavitoso, interpretato da Ewan McGregor, aiutato dal suo psicopatico braccio destro Zsasz (Chris Messina). Rocambolesche e singolari avventure fanno da sfondo all’emancipazione delle anti-eroine protagoniste (insieme a Harley anche l’usignolo Black Canary, la poliziotta Renee Montoya, la ex primogenita di una famiglia mafiosa italoamericana ora Huntress, e la futura Bat Girl, Cassandra Cain) mostrando i toni sovversivi e innovativi di Birds of Prey. Qualità, come dichiarato dalle protagoniste durante le interviste dell’anteprima mondiale del film, prese in prestito dalla tradizione italiana, in particolare da Arlecchino. Figura classica della tradizione teatrale Arlecchino sovverte i canoni del teatro classico, così come il film sovverte quello dei cinecomics (gli adattamenti cinematografici tratti da fumetti). Un cast al femminile davanti e dietro lo schermo (oltre alla regista Cathy Yan, alla sceneggiatrice Christina Hodson, alla produttrice Margot Robbie), una singolarità non solo del cinema di genere. Un modo inedito di raccontare la femminilità, le fragilità e soprattutto le imperfezioni dell’essere umano, che va oltre il discorso di genere e parla a un pubblico più vasto. Una fedeltà prudente, legata all’adattamento pedissequo dei fumetti, per non deludere le aspettative dei fan, che rimarranno sicuramente colpiti dallo spirito innovativo, e dai toni scorretti, delle protagoniste del film, in sala dal 6 febbraio distribuito da Warner Bros.
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Il Messaggero