Il Maggiolino va in pensione, oggi la produzione dell'ultimo esemplare

E’ giunto al capolinea a 80 anni, un record per un’auto. Oggi il mitico Maggiolino della Volkswagen esce dalla storia ed entra, definitivamente, nella leggenda. Dalle...

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E’ giunto al capolinea a 80 anni, un record per un’auto. Oggi il mitico Maggiolino della Volkswagen esce dalla storia ed entra, definitivamente, nella leggenda. Dalle catene di montaggio della fabbrica messicana di Puebla, dove veniva prodotto, uscirà l’ultimo esemplare di una vettura che è stata venduta in oltre 21 milioni di pezzi. E che ha vissuto a cavallo tra due secoli di storia e di vicende sociali, economiche ed industriali. Il Maggiolino infatti è l’automobile che è vissuta due volte. Come la protagonista di un film di Hitchcock. Nacque per volontà di Adolf Hitler che nel pieno del nazismo l’aveva fatta progettare per assicurare un’auto a buon mercato ai tedeschi. Poi, per un curioso paradosso, è diventato un emblema della controcultura americana di metà anni Sessanta ed il mezzo di locomozione, anzi di aggregazione, preferito dagli hippies dell’epoca. Il Maggiolino non è l’automobile più venduta di sempre, ma sicuramente la più longeva. E la più iconica grazie a quel suo inconfondibile design con il muso schiacciato ed i fari tondi che assomigliano a due occhi che ti guardano con disarmante tenerezza e che ha persino ispirato la serie di film comici con il nome “Herbie”. Nel cinema il Maggiolino tutto matto Herbie, per via del suo look pacioccoso, divenne una star e divertì un’intera generazione di bambini. Pochi forse oggi ricordano che il geniale papà delle forme e della meccanica del Maggiolino fu un ingegnere austriaco di nome Ferdinand Porsche.
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Il Messaggero