L'Ue rinvia voto sull'obbligo di auto a zero emissioni dal 2035

L'Europa rinvia a data da destinarsi il voto finale degli Stati membri in Consiglio Ue sul regolamento che fissa l'obiettivo dell'immissione sul mercato europeo solo...

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L'Europa rinvia a data da destinarsi il voto finale degli Stati membri in Consiglio Ue sul regolamento che fissa l'obiettivo dell'immissione sul mercato europeo solo di auto e furgoni a zero emission dal 2035. Lo ha deciso la presidenza di turno svedese del Consiglio, che ha anche rimosso il punto dall'agenda del Coreper (il comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri presso l'Ue, che prepara le riunioni ministeriali) convocato a Bruxelles.

 

Il punto era già stato tolto dall'ordine del giorno due giorni fa, per il voto contrario annunciato dall'Italia, che ha rimesso in discussione il consenso sull'accordo già raggiunto tra il Consiglio e il Parlamento europeo. Un accordo tra le due istituzioni, approvato dalla plenaria del Parlamento, viene infatti adottato senza discussione con un voto del Consiglio a maggioranza qualificata, normalmente una formalità. Ma stavolta non è andata così. La presidenza svedese ha constatato l'opposizione dall'Italia - che in precedenza aveva votato a favore - insieme a quella già nota della Polonia, l'astensione della Bulgaria e le perplessità espresse anche da esponenti del governo tedesco.

 

Esulta la Lega. "É stata ascoltata la voce di milioni di italiani e il nostro governo ha dimostrato di offrire argomenti di buonsenso sui tavoli internazionali, a difesa della nostra storia e del nostro lavoro", ha scritto sui social il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. Soddisfazione anche dal Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto: "Il nuovo rinvio in sede Ue - ha commentato - tiene giustamente conto di una forte resistenza di alcuni paesi europei, con l'Italia in prima fila, a un'impostazione del Regolamento troppo ideologica e poco concreta". "La decarbonizzazione del settore dei trasporti, che resta obiettivo prioritario - ha detto - deve tenere conto delle peculiarità nazionali e di tempistiche compatibili con lo sviluppo del settore dell'automotive".

 

 

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Il Messaggero