Rom muore sulla supercar a Roma: la folle corsa sul Gra (a 280 km/h) prima dello schianto

di Marco De Risi C’è un video agghiacciante che gira sul web e che rivela gli ultimi istanti di vita di uno dei...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

di Marco De Risi

C’è un video agghiacciante che gira sul web e che rivela gli ultimi istanti di vita di uno dei due sinti che lunedì notte correvano a bordo di un bolide, un’Audi R8, sul Gra poco distante dall’area di servizio Casilina. Dentro il bolide c’era il guidatore che ha perso la vita Orsus Boschetto 22 anni (dopo esser stato portato al Policlinico Tor Vergata) e Nicholas Calì di 20 anni (al Policlinico Casilino). Un'altra donna incinta, italiana, non era nell’auto con loro, era in un’altra macchina coinvolta soltanto perché ha avuto dei problemi con i detriti derivanti dallo schianto della prima automobile. 

Il video è impressionante. E’ Nicholas Calì che riprende le fasi della folle corsa. L’auto inizia a superare gli altri veicoli zigzagando sia sulla destra che sulla sinistra. C’è un sottofondo di una musica “rap”. Il bolide si trasforma in un siluro. Viene inquadrato il contachilometri che in un attimo arriva a 280 chilometri orari. Una folle corsa nella quale il guidatore non accenna a frenare. Poi d’improvviso il video viene oscurato e segna il momento dell’impatto con il guard rail. Il video dimostra anche che i nomadi hanno fatto molto probabilmente tutti da soli. L’auto è stata guidata come fosse un bolide senza freni.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero