Il volo in formazione degli ibis: prodigio di aerodinamica

Gli ibis conoscono naturalmente e alla perfezione le leggi dell'aerodinamica, scienza derivata della fluidodinamica che studia movimenti e interazione dell'aria con i corpi...

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Gli ibis conoscono naturalmente e alla perfezione le leggi dell'aerodinamica, scienza derivata della fluidodinamica che studia movimenti e interazione dell'aria con i corpi solidi. Questi grandi trampolieri dal lungo collo e dal becco ricurvo sono in grado di sincronizzarle in maniera ottimale quando volano in formazione.Diversi studi teorici hanno già spiegato come gli uccelli migratori volano in formazione a V per ottimizzare il consumo energetico. Ma oggi, per la prima volta, un'équipe del Royal Veterinary College dell'università di Londra ha identificato con precisione come gli ibis ne utilizzino il meccanismo per sfruttare al meglio i flussi d'aria.Il mirino dei ricercatori si è appuntato su una squadriglia di 14 giovani ibis eremita registrando posizioni in formazione e dinamica dei battiti d'ala di ciascun individuo nella rotta migratoria autunnale dall'Austria alla Toscana.Lo studio ha evidenziato come gli ibis si posizionino e regolino il ritmo dei battiti d'ala in funzione degli altri componenti la squadriglia e questo per ottimizzare i flussi d'aria, come fossero dei navigati conoscitori delle leggi dell'aerodinamica.Il movimento dei battiti, infatti, si trasmette nella formazione come un'onda, dall'uccello di testa a quello che lo segue e così via, un po' come la "ola" in uno stadio. Ma gli ibis rompono spesso la formazione cambiando posizione e battendo le ali in "opposizione di fase", cioè al contrario, in rapporto a quelli che li precedono. Minimizzando d'istinto le interazioni negative
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Il Messaggero