Gigi Proietti, tre anni senza di lui: il maestro ci lasciava il 2 novembre 2020

L'attore è nato e morto il 2/11, la strana coincidenza legata a questi due numeri

Sono passati 3 anni da quando Gigi Proietti ha lasciato la sua platea per passare a miglior vita. Oggi, infatti, è l'anniversario della sua morte e il mondo della...

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Sono passati 3 anni da quando Gigi Proietti ha lasciato la sua platea per passare a miglior vita. Oggi, infatti, è l'anniversario della sua morte e il mondo della televisione e del cinema non può fare a meno di ricordare il grande mattatore. Gigi Proietti è stato un personaggio unico che nessuno potrà mai dimenticare. Di un talento fuori dalle righe ha saputo mantenere un certo successo fino alla sua morte, avvenuta lo stesso giorno della sua nascita. Infatti, il mattatore è nato e morto il 2 novembre. Ed è proprio sui numeri che compongono tale data che si nasconde una coincidenza curiosa. I numeri che compongono la data della nascita e morte di Gigi Proietti sono 2 e 11.

La coincidenza sui numeri 

La coincidenza sta nel fatto che se si fa l'operazione di divisione, vale a dire 2:11, il risultato è 0,18 periodico che sarebbe un 18 ripetuto all'infinito. Come ben sapete, il 18 è il numero utilizzato dal mattatore in una delle sue barzellette più famose della sua carriera. Vi ricordate quando Proietti girava tra la gente e ripeteva la cifra "18", fino a quando non viene fermato da una persona che gli chiede: "Perché bisbigli sempre 18?" E lui replica "Eccone un altro che non si fa gli affari suoi, 19" e continua. Nato il 2 novembre 1940, Gigi Proietti è stato uno degli artisti italiani più amati e di successo di sempre. Attore, comico, regista, doppiatore, mattatore, il suo talento innato e tanta intraprendenza, determinazione e impegno lo hanno portato ad essere conosciuto in tutto il mondo. La sua carriera è iniziata negli anni Sessanta e fin da da subito è diventato uno punto di riferimento del teatro italiano. Nel 1976 ha portato in scena con Carlo Molfese "A me gli occhi, please", un'opera teatrale che ha segnato una svolta nel modo di pensare al mondo della recitazione. Il suo romanesco, la sua ironia e la sua capacità di stare sul palcoscenico lo hanno reso unico e indimenticabile, un maestro. FOTO: @KIKAPRESS MUSICA: PROJECT A_KORBEN



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Il Messaggero