Fosse Ardeatine, a casa di Mario Fiorentini gappista di via Rasella

"Mio nonno e mia nonna erano degli eroi perchè chiunque si...

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"Mio nonno e mia nonna erano degli eroi perchè chiunque si sarebbe ribellato alla violenza, ai rastrellamenti. Chi non lo ha fatto è che perchè gli è stato fatto il lavaggio del cervello". A parlare è Suriel Fiorentini, nipote di Mario partigiano appartenente ai Gap e membro del commando che organizzo l'azione partigiana di via Rasella. "Siamo in quella che è stata per tantissimi decenni la casa di mio nonno, Mario Fiorentini, un partigiano di origini ebraiche, una figura eccezionale per questo paese - racconta Suriel, emozionato - mia nonna Maria aveva una taglia perchè era ricercata da Kappler in quanto parlava tedesca e quindi era da catturare e uccidere". Mio nonno - prosegue Suriel - la guerra me l'ha raccontata da grande, mi ha raccontato di quando volevano portare via il padre e la madre nei rastrellamenti al ghetto e lei si era opposta ai nazisti salvandolo. Diceva che era stata la prima partigiana. Mi raccontava dei suoi compagni, del freddo della sporcizia, del rischiare di morire assiderato a Milano quando è riuscito a scappare. Mi raccontava degli ebrei negli stanzoni a San Vittore dove erano stati portati a morire e della necessità di combattere perchè c'era bisogno di far capire che gli italiani non si piegavano al nazismo. Mio nonno - prosegue Suriel - diceva sempre che chi parla della Resistenza e parla solo di Via Rasella è in mala fede. Lui aveva in mente un attacco con normali bombe a mano e una piccola carica poi sono subentrate altre necessità. Loro erano dei militari partigiani che combattevano contro i militari nazisti occupanti. Non è terrorismo al tal punto che quando parlavano di azioni dove c'erano i civili si rifiutarono perché loro combattevano solo contro i soldati. Fu una lotta durissima, erano dei giovani male armati contro un esercito di assassini e non si sono mai sognati di vantarsi di ciò che hanno fatto. Era necessario farlo - sottolinea - è stato ferito, è scappato da quattro carceri, a Regina Coeli quando arrestarono Pertini ha rischiato di essere ucciso, fu inseguito e gli spararono alle spalle". (LaPresse)
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Il Messaggero