Flat tax ultima versione: via sgravi e bonus 80 euro

Mezzo governo, da Giuseppe Conte a Giovanni Tria, da Luigi Di Maio a...

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Mezzo governo, da Giuseppe Conte a Giovanni Tria, da Luigi Di Maio a Giancarlo Giorgetti che conosce Matteo Salvini meglio delle sue tasche, spiegano le bordate del capo leghista contro il tetto del 3% deficit-Pil come il frutto avvelenato della campagna elettorale. E non sono parole pronunciare solo per rassicurare i mercati finanziari e per fermare la corsa dello spread che allarma anche il Quirinale. Sottotraccia, a dispetto dei fortissimi venti di crisi, il governo giallo-verde punta a durare. E intende scrivere, in ottobre, una legge di bilancio «dove non ci sarà alcun sforamento del 3% senza un accordo esplicito con Bruxelles», fa sapere il premier e conferma il Tesoro. Ebbene, a sorpresa si scopre che anche a Lega si sta attestando (più o meno) sulla stessa linea. Certo, a dispetto di Di Maio che per presentarsi al voto ha scelto di fare il moderato attento ai parametri europei («ci vuole responsabilità»), Salvini è tutt'altro che guardingo. E' convinto che promettere di «abbattere la gabbia dei vincoli europei che affamano l'Europa» per realizzare la flat-tax, possa portare consensi. Perciò anche ieri il vicepremier leghista ha detto e ripetuto: «Lo spread non mi preoccupa, viene prima il diritto al lavoro e la lotta alla povertà. Sforare il 3% è un dovere». In realtà gli esperti economici di Salvini, in primis il viceministro all'Economia Massimo Garavaglia, già lavorano a una legge di bilancio che non mira a mettere sottosopra i conti. E che non è molto dissimile dall'approccio dei 5Stelle: per scongiurare lo scatto da 23 miliardi dell'Iva leghisti e grillini puntano a strappare nuova flessibilità a Bruxelles, a ridurre le spese attraverso un supplemento di spending review (impresa ardua), a rastrellare risorse dalla lotta all'evasione (soprattutto i 5Stelle) e a rivedere le detrazioni e le agevolazioni fiscali per i lavoratori dipendenti che allo Stato costano ben 48 miliardi l'anno. La famosa tax expenditure. Un approccio ragionevole che potrà rasserenare Sergio Mattarella, molto attento al sentiment che porterà il governo a scrivere la legge di bilancio.
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Il Messaggero