Filippo Nigro: "Prima di Suburra 4, in teatro a caccia della felicità"

Filippo Nigro arriva a Roma, dal 29 marzo al 2 aprile al Teatro India, con Every Brilliant Thing, un testo anglosassone sulla ricerca delle cose per cui vale la pena vivere. "Lo faccio con l'aiuto del pubblico, che dirigo mentre recito. Suburra 4 è in arrivo. Poi una serie internazionale"

Filippo Nigro torna in teatro e finalmente porta a Roma, al Teatro India dal 29 marzo al 2 aprile (replica speciale il 21 maggio alla Domus Aurea) un testo di Duncan Macmillian....

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Filippo Nigro torna in teatro e finalmente porta a Roma, al Teatro India dal 29 marzo al 2 aprile (replica speciale il 21 maggio alla Domus Aurea) un testo di Duncan Macmillian. "Every Brilliant Thing, tutto quello per cui vale la pena di vivere è un testo particolare: distribuiscono foglietti con parole chiave agli spettatori e la storia che parte dal racconto di un bimbo di 7 anni alle prese con una madre che tenta il suicidio si dipana grazie all'intervento - sempre nuovo  ogni sera - di persone del pubblico che scelgo prima dello spettacolo come in un casting non dichiarato. Sono anche regista di quest'opera che si regge proprio sulla diversità, ogni sera, della performance". Filippo è un attore che ha salito tutti i gradini dalla formazione al Centro Sperimentale ("con Paola Minaccioni: da sempre una grande colelga") fino alle presenze determinanti ne Le Fate Ignoranti e La Finestra di Fronte, film cult di Ozpetek. "Ferzan è stato un regista determinante per me". Poi i ruoli da cattivo come in Suburra: "E' in arrivo la quarta stagione, chissà se quella definitiva per me. Una serie in cui non ci sono i buoni e il mio politico, Cinaglia, regge con le buone intenzioni per una decina di minuti nella prima puntata. Il mio personaggio somiglia troppo a certi politici e le mie battute nel copione hanno sempre subito "revisioni" per non diventare espliciti rtiferimenti". 

Ruolo delicato anche quello del poliziotto di Acab, con Sollima regista e Giallini e Favino compagni di set e azione. "Il reparto Celere lo abbiamo raccontato in modo crudo, ma realistico". 

Nigro, originario del quartiere Trieste a Roma, ama la sua città. "Non la cambierei con nessun luogo al mondo, con tutti i suoi difetti che ho spesso interpretato, ma anche con la magia magari dei film di Ozpetek". 

Passione per lo sport che ha trasmesso anche ai figli. Con una certa ossessione per la salute. "Sono un po' come Carlo Verdone per amici e parenti: riconosco i segni che lancia il corpo, sono molto attento al mio. E qualche consiglio lo do anche io. Da ragazzino sono stato un buon centrometrista, m'è rimasto il fisico. Anche se a furia di giocare a calcio le ginocchia sono un po' compromesse: così ho scoperto il kettlebell, l'esercizio con la campana pesante che mi aiuta a tenermi in forma senza sforzare i legamenti. Anche Anna Foglietta ne è appassionata". 

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Il Messaggero