I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno sequestrato oltre 3 milioni di giocattoli e altri prodotti, importati dalla Cina, contraffatti ovvero...
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Gli appostamenti condotti per alcuni giorni hanno consentito di confermare gli elementi informativi acquisiti e sono scattate così le perquisizioni di tre magazzini, all’interno dei quali sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro circa 3.200.000 prodotti ludici tra maschere, giocattoli e stickers celebrativi di Halloween, contraffatti e/o in violazione della normativa a tutela dei consumatori. In particolare, i giocattoli, destinati a bambini di fascia d’età compresa tra 5 e 12 anni, erano realizzati con plastiche di scarsa qualità e con piccole parti ad alto rischio ingeribilità, sprovvisti del marchio CE ovvero con lo stesso illecitamente apposto e riprodotto in modo difforme dall’originale, tale da poter comunque trarre in inganno i consumatori. Molti dei giocattoli rinvenuti peraltro recavano i marchi illecitamente riprodotti relativi ai più noti cartoni animati del mondo Disney, quali Frozen e Cars.
Nell’ambito della stessa attività, le Fiamme Gialle capitoline hanno anche rinvenuto e sequestrato oltre 20.000 lampadine sprovviste del certificato di omologazione comunitario. Si tratta di materiale elettrico particolarmente pericoloso per la possibilità di innescare corto circuiti data la scadente qualità produttiva non rispondente agli standard necessari per l’immissione in commercio. L’operazione si è conclusa, oltre che con il sequestro della merce, con la denuncia di tre cittadini cinesi alla Procura della Repubblica di Roma per i reati di contraffazione e frode in commercio, nonché alla competente CCIAA per le violazioni al Codice del consumo.
L’attività si inquadra nell’ambito dei dispositivi di contrasto all'abusivismo commerciale e alla contraffazione, predisposti dalla Guardia di Finanza di Roma, fenomeni che, oltre ad alterare la leale concorrenza del mercato, in ragione dei prezzi notevolmente inferiori ai prodotti originali, sono potenzialmente dannosi per la salute, come peraltro già accertato da mirate analisi chimiche condotte su campioni di merce. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero