Corona esulta sui social dopo la decisione del tribunale

Il tribunale di Sorveglianza di Milano ha confermato l'affidamento terapeutico territoriale per Fabrizio Corona, respingendo la richiesta della Procura generale di revoca....

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Il tribunale di Sorveglianza di Milano ha confermato l'affidamento terapeutico territoriale per Fabrizio Corona, respingendo la richiesta della Procura generale di revoca. Secondo i magistrati, l'ex agente fotografico ha osservato la piena adesione del programma «trattamentale e terapeutico» concordato che rappresenta i contenuti fondamentali della misura in corso. In sostanza, è stata data una valutazione «positiva» del suo percorso.


Il magistrato di sorveglianza Simone Luerti ha accolto la richiesta dei legale di Corona, l'avvocato Antonella Calcaterra, ed ha confermato rendendolo definitivo l'affidamento terapeutico territoriale che consiste nel frequentare una volta alla settimana lo Smi, il Servizio multidisciplinare integrato, e una serie di prescrizioni come controlli medici e psicologici, colloqui con l'Uepe, e tornare a casa alle 23.30 e rimanervi fino alle 7 del mattino. Il giudice ha considerato non solo gli «esiti positivi» del percorso terapeutico e la «buona adesione trattamentale» ma anche il fatto che è un personaggio pubblico che richiede, come prevede l'articolo 13 dell'ordinamento penitenziario, «l'individualizzazione del trattamento». L'Avvocato generale Nunzia Gatto, numero due della Procura generale, lunedì scorso, in udienza, aveva invece chiesto che l'ex agente fotografico ritornasse in cella per via delle numerose violazioni alle prescrizioni che ha elencato in aula una per una, tra cui l'insulto che rivolse al sostituto pg Maria Pia Gualtieri o il litigio in tv con Ilary Blasi al 'Gf' vip nonostante il divieto di partecipare alla trasmissione. Nel provvedimento di oggi si legge però che il commissariato di polizia Garibaldi ha rimarcato il rispetto di prescrizioni e orario e che Corona si è sempre rapportato correttamente con la ps delegata ai controlli. E poi, è un passaggio dell'atto, molte violazioni sono già state sanzionate strada facendo con varie diffide. «Il computo algebrico delle mancanze - ha scritto Luerti - appare inadeguato a mettere in discussione l'imponente impegno da parte dei servizi e i numerosi passi avanti dell'affidato nelle componenti essenziali della misura». Contro la decisione del Tribunale di Sorveglianza è atteso il ricorso per cassazione della Procura Generale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero