De Luigi: «Dalla A di baseball a Tre di troppo. Canalis, Hunziker e Leone? Sul set piacevano alla mia Jelena»

Fabio De Luigi si racconta a 360° nell'Interrogazione al Messaggero: lui, una vita con l'ex modella Jelena e due figli, sul set torna anche da regista per Tre di...

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Fabio De Luigi si racconta a 360° nell'Interrogazione al Messaggero: lui, una vita con l'ex modella Jelena e due figli, sul set torna anche da regista per Tre di Troppo, commedia su una tripla genitorialità "improvvisa" che in Fabio e Virginia Raffaele ("coppia risolta e senza figli per scelta") provoca una mutazione divertentissima. Mago della battute non solo sul palcoscenico, il set o in tv (uno dei miti del mitico Mai Dire Gol, l'attore romagnolo). "Ero un esterno sinistro di baseball: a Santarcangelo o Rimini il baseball è tutto. Io ho giocato 94 partite in serie A, ma Vaime mi chiamò a Radiodue e cambiò il mio destino da battitore a battutista. L'altro con una storia el baseballè Bruno Conti, di Nettuno: con sarebeb stato derby". 

Una battuta valida di Fabio De Luigi con il Rimini baseball nel 1993

 

 

A fianco di Fabio nella sua carriera le più belle e brave: a partire dalla coppia esilarante composta con Paola Cortellesi ("mi manca un film con lei"), poi a letto per fiction con Canalis, Hunziker, Casta e Miriam Leone. "Forse nella vita le donne le devi davvero far ridere,  effettivamente mi è andata bene: mia moglie Jelena ha sempre approvato le partner belle che mi trovavo sul set" dice sorridendo. 

Il film che dirige è un passo avanti nella carriera: "Dirigere è una cosa davvero molto complessa e non finisci di imparare mai. Poi un giorno mi capiterà, magari, anche un ruolo drammatico. Il cattivo ne Gli Uomini D'Oro l'ho anche fatto e mi sono piaciuto".

Uomo d'oro della commedia italiana sogna un viaggio in Patagonia: "Amo l'Argentina: trovo Buenos Aires il luogo che più si avvicini alla mia adorata Parigi. Però vorrei la Patagonia: amo Argentina e il freddo". Il regista con cui sognava di lavorare è il maestro di commedia Blake Edwards, "perché l'attore icona era Peter Sellers: il  più grande di tutti e vera ispirazione per me". 

 

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Il Messaggero