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di Monica Forlivesi
«Io non li perdono». Barbara Mariottini, a poche ore dalla sentenza di condanna dei quattro assassini di sua figlia Desirée, non riesce a trattenere la delusione. «Sono convinta - dice - che abbiano tutti le stesse responsabilità i quattro assassini, mi aspettavo quattro ergastoli». Ricorda la sua bambina, uccisa nel quartiere San Lorenzo a Roma, in uno stabile abbandonato dove è stata drogata, stuprata e lasciata morire. Sì lasciata morire, perché come hanno ricostruito gli inquirenti, i suoi aguzzini non solo non l’hanno aiutata, ma hanno impedito che altri chiamassero i soccorsi.
Desirée Mariottini, resta in carcere il condannato Minthe
La madre della ragazzina di Cisterna di Latina, uccisa due anni e mezzo fa a 16 anni, parla di un dolore dirompente, l’unico momento in cui sul suo viso si intravede un tenue sorriso è quando parla di Desy, «sono tutti belli i ricordi di mia figlia, ricordo tutto di lei, di quanto era piccola, di quanto quando andavamo al cinema, mangiavamo polenta fritta, guardavamo i film della Walt Disney... se potessi averla qui con me la stringerei fortissimo e le direi che la amo».
Il Messaggero