Denunce, daspo e sanzioni nei confronti degli Ultras della Ternana

(Agenzia Vista) Terni, 22 giugno 2020 Denunce, daspo e sanzioni nei confronti degli Ultras della Ternana E’ stato solo il Coronavirus a ritardare l’applicazione delle misure,...

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(Agenzia Vista) Terni, 22 giugno 2020 Denunce, daspo e sanzioni nei confronti degli Ultras della Ternana E’ stato solo il Coronavirus a ritardare l’applicazione delle misure, disposte dal Questore della Provincia di Terni, nei confronti di numerosi ultras della Ternana. I provvedimenti sono scaturiti da due separati episodi. I 15 DASPO sono stati emanati a seguito dei fatti accaduti lo scorso 23 ottobre, al termine della partita Ternana - Avellino; le sanzioni amministrative e la chiusura del bar sono state irrogate per fatti commessi a partire dalla partita Ternana - Rende dello scorso 19 gennaio e che si sono ripetuti anche negli incontri di calcio successivi fino alla sospensione, causata dalla pandemia, del campionato in corso. In relazione ai DASPO, i fatti che li hanno originati risalgono allo scorso 23 ottobre, al termine dell’incontro di calcio Ternana - Avellino, quando un gruppo di ultras locali ha tentato di aggredire il convoglio dei tifosi avellinesi in uscita dal settore ospiti. Il gruppo, percorrendo in corteo via di Porta Sant’Angelo, travisato ed armato di aste, si è diretto in Piazzale dell’Acciaio, dove ha fatto esplodere un petardo ed acceso fumogeni. In quel momento, i tifosi irpini non erano ancora stati fatti uscire dallo stadio e la Polizia di Stato è intervenuta, ma la reazione di una parte dei facinorosi, prima di disperdersi nel fuggifuggi generale, è stata quella di scagliarsi contro il mezzo della polizia, danneggiandolo. L’indagine della DIGOS, seguita personalmente dal Procuratore della Repubblica, il dr. Alberto Liguori e coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Terni, la dr.ssa Camilla Coraggio, ha dato, in poco tempo, un nome ed un cognome ai volti travisati: si tratta di ultras ternani di età compresa fra i 17 ed i 40 anni, riconosciuti nonostante il travisamento. / Polizia di Stato Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
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Il Messaggero