Da Pompei ad Atene, i capolavori "segreti" dell'antichità in mostra a Roma

Servizio di Laura Larcan - Video di Francesco Toiati Le ninfe e i satiri, amori rubati e abbracci appassionati, scene erotiche...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Servizio di Laura Larcan - Video di Francesco Toiati

Le ninfe e i satiri, amori rubati e abbracci appassionati, scene erotiche scolpite a rilievo su medaglioni di bronzo e argento. Sono le decorazioni spettacolari del carro nuziale di Pompei, scoperto due anni fa (nella villa di Civita Giuliana) in migliaia di frammenti e ricostruito come un puzzle titanico ed esposto per la prima volta a Roma. È la star tra le "stelle" della imponente e suggestiva mostra "L'istante e l'eternità. Tra Noi e gli antichi" allestita nell'Aula I delle Terme di Diocleziano dal 4 maggio a luglio. Un viaggio tra capolavori noti e sconosciuti, frutto di recenti scavi e studi aggiornati, usciti eccezionalmente da molti depositi di musei. Arrivati soprattutto dalla Grecia. Come la Kore di Santorini, la Gorgone di Paros, l'Atena Pensosa dall'Acropoli di Atene. E tante celebrità da collezioni storiche, come i Corridori dagli occhi di smalto da Napoli, il ciclo di Ulisse da Sperlonga, i calchi secolari dei due uomini fuggitivi colti nell'istante della morte sotto la furia del Vesuvio a Pompei nel 79 d.C. Imperdibile. Un viaggio tra opere antiche che dialogano e si riflettono nei grandi maestri del Rinascimento e delle ricerche moderne. Perché come spiega Maria Luisa Catoni (curatrice insieme a Massimo Osanna, Stéphane Verger e Demetrios Athanasoulis): «La mostra vuole dimostrare che nonostante siamo eredi delle culture antiche, ogni gesto che ha mosso la cultura antica non è scontato. E' unico. La sopravvivenza della cultura greco romana implica sempre una reinterpretazione ed un riuso dell'antico in contesti diversi».

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero