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Ventitrè anni fa a Roma si consumò una delle più grandi tragedie del dopoguerra: il crollo della palazzina a Vigna Jacobini. Un disastro che costò la vita a 27 persone di cui sei bambini. Da anni il Comitato familiari e vittime del Portuense di battono per fissare il ricordo di quella tragedia. Una tragedia che per anni è rimasta sospesa. Nel 2019 c'è stata la sentenza di assoluzione "perché il fatto non sussiste" nel processo . Mario Capobianchi, l'unico imputato, all'epoca amministratore della tipografia che si trovava al piano terra del palazzo è stato assolto dai giudici di secondo grado dalle accuse di disastro colposo e omicidio colposo plurimo. Il Comitato come ogni anno si ritroverà il 16 per una commemorazione e per tornare a chiedere che sia istituita una giornata della memoria. Abbiamo intervistato Luca La Mantia, portavoce del comitato vittime e familiari del Portunese.
di Emiliano Bernardini
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