Ostia, al via i controlli di massa per il covid 19: in campo i medici di famiglia

Video di Mino Ippoliti (ANSA) - ROMA, 14 NOV - "Abbiamo fatto 25 tamponi oggi consegnando i risultati entro mezz'ora", è soddisfatto dell'esordio dei test...

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Video di Mino Ippoliti (ANSA) - ROMA, 14 NOV - "Abbiamo fatto 25 tamponi oggi consegnando i risultati entro mezz'ora", è soddisfatto dell'esordio dei test antigeni rapidi Fabio Valente, medico di medicina generale e vice coordinatore della Uscar Lazio. Valente è uno dei primi medici di famiglia a fare test antigeni rapidi ai propri assistiti. Assieme ad altri 8 medici di Ostia ogni sabato li effettuerà nel centro anziani "Il sommergibile". "Grazie all'accordo con la Regione ora anche i medici di famiglia possono fare i tamponi a pazienti asintomatici che hanno avuto contatti con positivi o che sono stati in ambienti dove c'era una positività", spiega Valente. Ad Ostia, quartiere periferico di Roma, il servizio è partito grazie all'appoggio del presidente del municipio X e alla disponibilità dei locali concessi dal presidente del centro anziani. I pazienti prenotano il tampone presso il proprio medico di famiglia che comunica loro giorno e ora in cui fare il test, evitando così code e assembramenti. "Utilizziamo un macchinario che si chiama Poct, estremamente affidabile, in grado anche di comunicare la concentrazione del coronavirus. In questa maniera si sgravano i drive-in e anche il Sisp di una parte di lavoro che riguarda anche le comunicazione". I pazienti possono aspettare nei dintorni, per avere subito il risultato, oppure possono lasciare il proprio numero di cellulare per essere informati telefonicamente. "Una settimana fa ci sono arrivate le macchine allo Spallanzani, il tempo di organizzarci, prendere le prenotazioni e siamo partiti. La questione importante è operare in sicurezza. Se ci sono medici di base che non hanno studi in grado di farli lavorare in sicurezza, possono organizzarsi con la Asl o con i vari municipi per avere locali in cui effettuare test nel rispetto degli standard di sicurezza sia degli operatori che dei pazienti.

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Il Messaggero