Covid, il video dell'attore Pietro Clementi diventa virale: «Piazze piene, ma teatri vuoti»

Teatri vuoti ma piazze affollate, nonostante il coronavirus. È questa l'Italia che l'attore, autore teatrale e scrittore di libri per bambini Pietro...

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Teatri vuoti ma piazze affollate, nonostante il coronavirus. È questa l'Italia che l'attore, autore teatrale e scrittore di libri per bambini Pietro Clementi ha voluto rappresentare con un video. Un video che - diventato virale nel giro di poche ore - è nato dopo che l'autore ha notato «l'assembramento» davanti allo stadio di San Siro dell'altro giorno» in occasione del derby Milan-Inter. Tutto questo mentre «noi lavoratori dello spettacolo abbiamo fatto pochissime proteste perché la situazione della pandemia è grave. Ma siamo finiti nell'oblio: le persone non ricordano che i teatri sono chiusi perché c'è poco indotto, a differenza della tv dove molte trasmissioni si fanno con il pubblico pagato in studio», commenta Clementi.

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«Gli spettacoli teatrali online sono come la carbonara con la panna!», aggiunge ironicamente l'attore, che protesta contro le chiusure anti Covid che colpiscono maggiormente il settore dello spettacolo. «Ha già avuto più di 2.600 visualizzazioni e centinaia di condivisioni in meno di 9 ore», spiega Clementi all'Adnkronos.

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Il video

Nel video intitolato "Il nostro Intervallo", che ha come sottofondo la musica che accompagnava il celebre Intervallo della Rai (Allegro dalla Sonata VI in La maggiore del compositore napoletano settecentesco Pietro Domenico Paradies), l'attore ha raccontato le piazze, le chiese e i luoghi dello shopping pieni, in stridente contrasto con sale teatrali deserte a causa della pandemia.

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«Io lavoro al Teatro Manzoni di Roma e al Manzoni di Milano - ha proseguito - al Manzoni di Roma sono state tolte delle poltrone in modo da avere le file alternate per il massimo distanziamento possibile, sono stati montati dei separatori in plexiglas ed è stato rifatto l'impianto di aerazione. Il 15 ottobre è iniziata la stagione e poi ci hanno chiusi dicendo che bisognava ridurre la mobilità, ma è difficile che le persone usino i mezzi pubblici per andare in teatro. Noi abbiamo fatto solo spettacoli online che è come fare la carbonara con panna», dice Clementi.

 

Tutto questo «mentre tutti gli altri comparti hanno lavorato anche se poco, con incassi diminuiti ma non ridotti a zero il mondo dello spettacolo non ha lavorato per niente. Mi fa specie che con tutte le misure non si possa andare in teatro e invece si possano fare tutte le altre cose. Quella dei lavoratori dello spettacolo è una protesta silenziosa e pacifica. Chiediamo solo più considerazione a prescindere dai ristori che raggiungono solo il 5%-10% della categoria perché lo spettacolo dal vivo è un settore che ha solo piccole percentuali di lavoratori inquadrati», ha concluso.

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Il Messaggero