Coronavirus, l'allarme degli zoo in Germania: «Animali senza cibo, alcuni dovremo abbatterli»

«Abbiamo fatto un elenco degli animali che dovremo abbattere per primi». Queste sono le parole della direttrice dello zoo di Neumünster Verena Kasapari. Senza...

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«Abbiamo fatto un elenco degli animali che dovremo abbattere per primi». Queste sono le parole della direttrice dello zoo di Neumünster Verena Kasapari. Senza visitatori a causa della pandemia, la Kaspari - come riporta la Bbc - ha fatto questo triste elenco a causa della drastica riduzione dei costi dovuti alle perdite al botteghino. I pinguini e le foche, per esempio, richiedono una grande quantità di pesci ogni giorno. Oltre a questo, è sempre necessaria la presenza di lavoratori all'interno dello zoo per il mantenimento degli animali. «Piuttosto che farli morire di fame, preferiamo l'eutanasia». Addirittura, la Kasapari ammette: «Nel peggiore dei casi, dovremo nutrire alcuni animali con altri presenti nello zoo».


Quasi 200 mila euro il bilancio delle perdite di questa primavera. Ma, secondo la direttrice dello zoo di Berlino Philine Hachmeister, c'è anche un altro problema: quello della noia e della solitudine che alcuni specie stanno vivendo, come foche e scimmie. Quest'ultime amano particolarmente la presenza degli umani. Caso diverso per gli acquari: grazie a dei safari virtuali, le persone possono visitare da casa gli animali ospitati. Intanto, negli Stati Uniti, arriva un altro grido di allarme alla Casa Bianca. Chiusi a data da destinarsi chiedono aiuto al governo nell'ambito del Paycheck Protection Program, il piano varato dal Congresso che prevede prestiti alle aziende con 500 o meno dipendenti a un tasso di interesse dell'1%. Se i fondi saranno spesi per pagare i dipendenti per otto settimane il governo cancellerà il debito, inclusi gli interessi. Allo Zoo di Atlanta il 90% dei ricavi arriva dagli abbonamenti, dai biglietti di ingresso e dagli acquisti di cibo e bevande, tutte entrate al momento azzerate. Lo Sheed Aquarium di Chicago attira ogni anno 1,9 milioni di visitatori e di solito fra marzo e aprile può contare su ricavi per per 1-1,5 milioni di dollari a settimana. Fondi ora svaniti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero