Coronavirus, le misure. «Previsto boom di richieste di baby sitter»

Il presidente Conte ha firmato un nuovo decreto con misure volte a contenere il contagio da Coronavirus. I provvedimenti contenuti nel decreto sono validi fino al prossimo 3...

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Il presidente Conte ha firmato un nuovo decreto con misure volte a contenere il contagio da Coronavirus. I provvedimenti contenuti nel decreto sono validi fino al prossimo 3 aprile. Il decreto prevede lo stop alle attività che comportano assembramenti di persone.


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“La chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado fino al 15 marzo, così come varata dal Governo, e la contestuale (e ovvia in questo momento) non chiusura delle aziende e delle attività lavorative, ha creato – spiega Monica Archibugi, Founder Le Cicogne -un corto circuito per le famiglie che si ritrovano in questi giorni un evidente problema di gestione dei figli piccoli a casa per almeno due settimane (non è escluso che il periodo di chiusura possa prolungarsi). Un problema che riguarda centinaia di migliaia di famiglie. Questa situazione nella maggior parte dei casi potrà essere risolta rivolgendosi ad una baby sitter e tutto fa pensare ad un boom di richieste in questo senso. La straordinarietà della situazione, tuttavia, deve far pensare a misure di sostegno specifiche per le famiglie tali da poter fronteggiare con minor affanno questa contesto di emergenza”. 


“E’ utile, a questo punto, - proponeMonica Archibugi– pensare alla reintroduzione del voucher baby sitter che era stato cancellato dal nostro ordinamento e finalizzarlo, nel caso, perlomeno alla gestione di questo periodo di emergenza e per la durata di tutta questa fase straordinaria. Serve quindi un nuovo bonus baby sitterche preveda un rimborso significativo del compenso e la totale decontribuzione per tutto il periodo di emergenza coronavirus. Da sottolineare, inoltre, come tali agevolazioni saranno anche un significativo contributo all’emersione del lavoro neroche in questo settore è molto diffuso, con tutti i benefici del caso”.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero