Cinque persone sono state arrestate dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Taranto per detenzione e spaccio di droga nei comuni di San Giorgio Jonico...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Firenze, cocaina a casa del padre: bimbi intossicati a 2 e 5 anni, di notte agitati e di giorno assenti
I cinque provvedimenti cautelari, tutti ai domiciliari, sono stati emessi dal gip del Tribunale di Taranto, Giovanni Caroli, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Ida Perrone. All'operazione, compiuta anche nel comune di San Giorgio Jonico, hanno collaborato le Compagnie di Manduria e Martina Franca, e un'unità antidroga del Nucleo Cinofili di Modugno.
L'indagine, avviata a settembre 2019, si è svolta mediante osservazioni, controlli e pedinamenti con videoriprese ed intercettazioni telefoniche ed ambientali. I componenti del gruppo acquistavano la cocaina e la vendevano successivamente nei due comuni. Tra gli arrestati figurano Alessandro Cuppone, 46enne di Carosino, pregiudicato, Daniele De Marco, 31enne di San Giorgio Jonico, pregiudicato e altre tre persone, un 31enne e due 38enni sempre residenti a San Giorgio Jonico, con precedenti di polizia.
Alessandro Cuppone risulta indagato con una sesta persona (in stato di libertà) per trasferimento fraudolento della titolarità dell'attività commerciale. In particolare, è emerso che reperivano la droga, anche separatamente e attraverso canali differenti di approvvigionamento. Cuppone, già sorvegliato speciale, aveva intestato a terzi l'esercizio per eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali. Nel corso dell'indagine, uno dei due 38enni destinatario della misura cautelare era stato già arrestato, poiché, a seguito di perquisizione, era stato trovato in possesso di un fucile con i segni identificati alterati. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero