Un precursore, un uomo di altri tempi che ha anticipato quelli moderni. Freddie Mercury ha cambiato il mondo, non solo con la sua musica ma con il suo modo di pensare, così...
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Rami Malek, l’attore statunitense di origine egiziane, che nella pellicola interpreta Freddie Mercury, ha raccontato ai nostri microfoni, insieme al resto del cast, quel lato inedito e meno conosciuto della rockstar più amata dei Queen. Il film si apre con una delle canzoni più note, non Bohemian Rhapsody, che da il titolo all’opera diretta da Brian Singer, bensì “Somebody to Love”, per sottolineare sin da subito l’intento alla base del lavoro del regista: raccontare il lato umano, quello più fragile e meno conosciuto, della leggenda del rock. Per lo stesso motivo la narrazione ha inizio prima che i Queen si formassero come band, ed è antecedente all’incontro fra Freddie, Brian May e Roger Taylor. “Bohemian Rhapsody” racconta le origini umili e parsi di Farrokh Bulsara, impiegato come facchino all’aeroporto di Heathrow che sentiva quella vita troppo stretta per lui. Sicurezza e fragilità si mescolano, regalando un biopic adatto a tutte le età, che si sofferma inoltre sulla sperimentazione musicale e artistica introdotta da Mercury, il trampolino di lancio per il grande balzo dei Queen, iniziato proprio con “Bohemian Rhapsody”. (Servizio a cura di Eva Carducci) Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero