Caporalato, centinaia di lavoratori sfruttati a Piombino

(LaPresse) Centinaia di lavoratori sfruttati e in nero sono stati scoperti dalla Guardia di Finanza di Piombino, in provincia di Livorno. Coinvolte tre aziende agricole sulla...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

(LaPresse) Centinaia di lavoratori sfruttati e in nero sono stati scoperti dalla Guardia di Finanza di Piombino, in provincia di Livorno. Coinvolte tre aziende agricole sulla cosiddetta "Costa degli Etruschi", in Maremma, tra Livorno e Grosseto. L'indagine, avviata nel luglio del 2019, sarebbe ora in fase conclusiva. L'operazione ha fatto luce sulle modalità illegali con cui i titolari delle tre aziende reclutavano e organizzavano la manodopera di centinaia di lavoratori, sia italiani sia stranieri, impiegandoli "in nero" e in condizioni di sfruttamento. Un lavoro nei campi, per 15/16 ore di media giornaliera, a fronte di una paga di 2,5 euro l'ora, con ferie difficilmente concesse e non retribuite, nessun contratto né copertura previdenziale e assicurativa, ma con minacce di licenziamento e aggressioni verbali. Queste le opprimenti condizioni di lavoro, cui sarebbero stati sottoposti i braccianti agricoli, emerse dalle investigazioni delle Fiamme Gialle. Inoltre, i tre imprenditori avrebbero costretto diversi lavoratori, per lo più stranieri, a vivere in affitto in un casolare abusivo sugli stessi terreni delle aziende agricole, in condizioni igienico-sanitarie precarie dovute agli scarsi spazi disponibili e all'assenza di riscaldamento, di allaccio alla rete idrica e senz'acqua potabile, con il costo dell'affitto unilateralmente stabilito dagli imprenditori e decurtato dalla già modesta retribuzione. I tre imprenditori sono accusati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

Caporalato in agricoltura, la provincia di Viterbo è ancora tra le zone italiane ad alto rischio

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero