Caos rifiuti Roma, beffa Ama: bonus ai netturbini per lavorare

Roma è sporca come non si vedeva da anni e l’assenteismo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Roma è sporca come non si vedeva da anni e l’assenteismo all’Ama galoppa col record di malati? I netturbini sono pronti a incassare un premio per il loro «impegno straordinario» di queste settimane. Non è una puntata di Scherzi a parte, ma un accordo tra la municipalizzata dei rifiuti e i sindacati degli spazzini. Tutto messo nero su bianco in un verbale siglato lo scorso 5 luglio, nel pieno della tempesta gestionale che ha trascinato la Capitale nelle secche maleodoranti della crisi dell’immondizia, con i sacchetti affastellati sui marciapiedi e i bidoni stracolmi per giorni. Pur di aumentare la «produttività» dei netturbini - beninteso, a parità di orario di lavoro - la società del Campidoglio è pronta a sborsare oltre 200mila euro a settimana di “extra” per i suoi 4mila addetti alla raccolta. Senza contare gli straordinari e i festivi, che saranno pagati a parte. Tutto pur di mettere riparo «allo stato di emergenza che si è determinato nella città di Roma», come ha dovuto ammettere l’Ama nel documento firmato con le corporazioni interne, smentendo quanto la sindaca Virginia Raggi ripeteva fino a poche settimane fa: «A Roma? Nessuna emergenza». Infatti. Per far fronte «al superamento delle problematiche emergenziali», l’Ama si è impegnata a sborsare «un riconoscimento straordinario pari a 12 euro per ciascuna giornata di effettiva prestazione svolta», moltiplicato per ciascun dipendente che lavorerà nei prossimi giorni, domeniche comprese. Della serie tutti-e-subito, i soldi saranno liquidati a stretto giro di posta. Cioè «con il primo cedolino di paga dopo la cessata emergenza, la cui durata è prevista in 15 giorni», come dice l’ordinanza della Regione Lazio. Se le cose non miglioreranno, i netturbini potranno strappare il bonus per altri 15 giorni, dal momento che è prevista «la possibilità di proroga» se la crisi dovesse prolungarsi ulteriormente. Verifiche sui risultati ottenuti dal singolo netturbino? Quantitativi di pattume trasferiti da strade e marciapiedi? Nell’accordo firmato dall’Ama non se ne parla. Basterà la presenza in servizio, per incassare il gettone.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero