Campo di Mare, i balneari fanno muro, rinviato lo sfratto degli stabilimenti

Il "muro" contro l'Ostilia ha retto, per ora. Ma l'agonia per alcuni balneari cerveterani è solo rimandata di qualche giorno. Tensione ieri mattina quando l'ufficiale giudiziario...

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Il "muro" contro l'Ostilia ha retto, per ora. Ma l'agonia per alcuni balneari cerveterani è solo rimandata di qualche giorno. Tensione ieri mattina quando l'ufficiale giudiziario è arrivato a Campo di Mare. E soprattutto nel momento in cui gli operai della società che pretende di riavere la "sua" spiaggia in virtù di una sentenza del tribunale (sfrattando di fatto i gestori degli stabilimenti), stavano iniziando a fissare i picchetti tra l'Ocean Surf e l’arenile libero sotto gli occhi dei villeggianti. È esplosa la rivolta. In 200, tra balneari, surfisti e comitati locali, con cori e striscioni, hanno impedito ai delegati dell'Ostilia di varcare il muretto della spiaggia. Il sindaco Alessio Pascucci, accerchiato da un gruppo di manifestanti, è stato scortato dagli agenti e dal comandante della polizia municipale. Per sedare gli animi sono intervenuti carabinieri e Guardia di finanza. Alla fine l'Ostilia ha rinunciato all'intervento delle forze dell'ordine. Ma l'appuntamento è rimandato al 12 maggio. In quella data potrebbe essere la volta del Six, altra struttura coinvolta nella vicenda. Tutti sulle spine per la trattativa con l'Ostilia che Pascucci sta guidando prima persona. I balneari rientrerebbero nella contropartita dell'accordo in cui il Comune potrebbe contare su più servizi (strade, illuminazione, scuola e alberghi) in cambio di cubature a favore della società. Quante e dove? Il sindaco non si sbilancia. «L’obiettivo è far rispettare la convenzione del 1991 tra Comune e Ostilia per rilanciare Campo di Mare: strade, illuminazione, una scuola e altro ancora. Ripeto: la stagione 2015 è salva». Nessuna dichiarazione dai vertici di Ostilia. Il presidente di Assobalneari, Celso Caferri. «Non si riesce a capire perché gli enti non riescano a trovare una soluzione per arretrare la linea demaniale e salvare tutti». Emanuele Rossi
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Il Messaggero